Liliana Marino Belz festeggia i 40 anni di Danzarte con un imperdibile Gala

di Massimiliano Craus
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Certamente se lo sarebbe aspettato tanti anni fa tutto questo clamore in città, del resto Liliana Marino Belz ha ballato dappertutto in Italia e finanche in RAI. L’ex ballerina è sempre stata un punto di riferimento in Campania e, a maggior ragione, nella sua provincia dove torna il prossimo 29 giugno a riprendersi quanto donato artisticamente in decine e decine di anni. Il Teatro Giuseppe Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere apre così il suo sipario e le porte del suo prezioso Salone degli Specchi alla primadonna di Danzarte, già allieva ed assistente di Pierluigi Marzoni Sacconaghi, a sua volta danzatore e coreografo scaligero nonché ultimo erede del grande maestro Enrico Cecchetti.

Ed in questi termini gli anni non sono passati inosservati, tutt’altro. Basti pensare alla copiosa mole di righe stampate ovunque sull’evento del prossimo 29 giungo, con un Teatro Giuseppe Garibaldi in sold out da giorni ed un programma ricco di sorprese ed ospiti. Dalla danza classica al repertorio contemporaneo, passando per la musica, il flamenco, la mostra fotografica ed un museo dei ricordi allestito per l’occasione. Una festa nella festa, insomma, realizzata senza lesinare energie e risorse da Fiammetta Belz, figlia d’arte e coordinatrice organizzativa dell’ensemble Danzarte a cullarsi e contarsi tutti i quarant’anni a formare giovani talenti.

Non poteva mancare il migliore pupillo della fucina di Danzarte. Stefano Sacco, solista del Balletto del Sud di Fredy Franzutti, torna sempre volentieri dalle sue muse ispiratrici ed anche stavolta offrirà il suo contributo alla preziosa causa dei ricordi di casa Belz. Eh sì, perché i trentuno concorsi vinti, le ottantadue collaborazioni con i maggiori coreografi italiani e stranieri e le ultime ventidue borse di studio internazionali non bastano a raccontare la storia Danzarte di Liliana Marino Belz. Ed il programma realizzato per il 29 giugno saprà riempire ogni metro quadrato del Teatro Giuseppe Garibaldi di emozioni e ricordi appannaggio della memoria storica di una città letteralmente ai piedi della sua primadonna sulle punte.

E nel rimettere i ricordi al loro posto ci pensa proprio la figlia Fiammetta Belz ad orientarci nei meandri della storia della danza a cavallo tra il Novecento e questi primi anni Duemila. Ho trovato fotografie, video, rassegne stampa e costumi di svariati anni addietro che raccontano benissimo questi lunghi quarant’anni. Del resto ballare nei teatri maggiori di Napoli, Verona e Catania significa conoscere squarci di storia non indifferenti e, per questa ragione, abbiamo voluto mettere a posto tutti i cocci di un mosaico davvero ingombrante, rinunciando purtroppo a tante altre pagine che non c’entravano nel nostro canovaccio. Ma senz’altro non abbiamo rinunciato al fuori-programma con la presenza di eccellenti pianiste concertiste quali Silvana De Cato e  Maria Teresa Roncone, impegnate nell’Ouverture dalla finta “Giardiniera” di Wolfgang Amadeus Mozart, la seconda “Danza norvegese” di Edvard Grieg e la “Tarantella” di Nikolai Rubinstein.

Ora non ci resta che anticipare la carrellata di immagini e coreografie, spartiti e ricordi, voci e strumenti di un ‘indimenticabile ed attesissimo gala. A cominciare dalla mostra fotografica di Vincenzo Cositore “Les Etoile”, raffigurante dieci celebri etoile tratte dall’occhio esperto del fotografo già ospite al Teatro Alla Scala di Milano ed al Teatro dell’Opera di Roma. E poi un fuori-programma straordinario con la presenza di eccellenti pianiste concertiste quali Silvana De Cato e  Maria Teresa Roncone impegnate nell’Ouverture dalla finta “Giardiniera” di Wolfgang Amadeus Mozart, la seconda “Danza norvegese” di Edvard Grieg e la “Tarantella” di Nikolai Rubinstein. A seguire una serie di video-proiezioni che scorreranno a ritroso nella storia, antipasto del repertorio neoclassico del “Concerto in Fa” di George Gershvin a sei mani con le coreografie di Liliana Marino Belz, Stefania La Venuta e Federica Cantarelli per passare alle opere 64 e 69 di Frederic Chopin, eseguite dalla pianista concertista Silvana De Cato, prima di assistere alla prima coppia ospite Francesca Raule e Stefano Sacco con “Harlequinade” rivisitato da Fredy Franzutti. Lo spazio della lirica sarà appannaggio di Ida Matarese con brani tratti da “Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart e “Romeo e Giulietta” di Charles Gounod quale preziosa cornice della suite coreografica del “Romeo e Giulietta”, interpretato dalla pluripremiata Margherita Pascariello in coppia con il sancarliano Tommaso Palladino, sulle coreografie di Fabrizio Coppo riprese da Kenneth MacMillan e John Cranko ed il mirabile spartito di Sergeij Prokofiev.

La seconda parte del gala è decisamente più contemporanea, quasi a suggellare il labile confine tra il passato glorioso di Liliana Marino Belz ed il futuro delle sue nuove generazioni. Si riparte con la cultura, ovvero con Ovidio e le sue “Metamorphose” di Sonia di Gennaro interpretate da Annalisa Petriccione per poi rivedere in scena l’amato pupillo di casa Danzarte Stefano Sacco in “Fase”, ancora di Sonia Di Gennaro, degno antipasto del duo d’esperienza della stessa coreografa in coppia con Sabrina D’Aguanno impegnate nel loro “Disordine perfetto”. A spezzare l’onda contemporanea del gala ci penserà ancora la cantante Ida Matarese con brani della “Carmen” di George Bizet ed il flamenco di Dominga Andrias nella sua stessa coreografia “Guajiras”, per poi rituffarsi nel repertorio del futuro con la coreografia di Fabrizio Coppo (peraltro già coreografo per Davide Di Dato al Teatro dell’Opera di Vienna, ndr) dal titolo “Memoires” con l’interpretazione di Stefano Sacco ed infine “Bounds” di Celeste Morrone con Alessandra Bagnale.

Crediti fotografici: Cristiano Castaldi

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