Luigi Bilancio espone dal 30 marzo “AQVA” al Teatro San Carlo di Napoli

di Massimiliano Craus
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Sabato 30 marzo al Teatro di San Carlo di Napoli debutta “Il lago dei cigni” di Ricardo Nunez, ripreso per l’occasione da Patrizia Manieri, con le tre star Marianela Nunez, Vadim Muntagirov e Maia Makhateli, in coppia con il napoletano Alessandro Staiano. Due coppie d’assi per il titolo classico per eccellenza, in scena fino a mercoledì 3 aprile e poi nuovamente dal 15 al 19 giugno.

Un “lago dei cigni” attesissimo in città, soprattutto per l’impegno profuso in questi anni dal direttore Giuseppe Picone per valorizzare e promuovere in ogni dove la sua compagnia. Ed in quest’ottica anche la soprintendente Rosanna Purchia ha aggiunto l’acqua al mulino coreutico del suo teatro, promuovendo nel foyer “Corridoio delle carrozze” la mostra fotografica “AQVA” di Luigi Bilancio, tornato prepotentemente alla ribalta mediatica quattro anni dopo il grande successo nazionale conseguito con la mostra “Outre la danse”. Da un successo consolidato nel tempo, dunque, ad uno annunciato fin da sabato 30 marzo con l’apertura del teatro all’AQVA di Luigi Bilancio.

Acqua nell’acqua, verrebbe da dire, con la protagonista degli scatti del fotografo a specchiarsi con quella lacustre delle coreografie degli atti bianchi di Lev Ivanov. Un immaginifico gioco tra le parti a cui Luigi Bilancio non si è sottratto ed in cui ha voluto coinvolgere in prima persona buona parte del Corpo di Ballo sancarliano di cui, in particolare, sono state scelte diciotto immagini esposte in bella mostra al foyer sui corpi dei dieci ballerini che hanno reso possibile la mostra: Anna Chiara Amirante, Alessandro Staiano, Claudia D’antonio, Salvatore Manzo, Luisa Ieluzzi, Francesca Riccardi, Danilo Notaro, Giuseppe Aquila, Carlo De Martino e Rita De Martino.

Nei due anni del progetto “AQVA” si è senz’altro stabilita una connessione tra il fotografo ed i suoi danzatori per cui, come lo stesso Luigi Bilancio ha precisato: “molto spesso l’immagine di un danzatore, per quanto perfetta sia nell’esecuzione che nella modalità di ritrarlo, restituisce spesso un fotogramma freddo ed asettico, privo di quella dinamica che il ballerino adotta per raggiungere la posa: “pánta rheî” è dunque la mia sfida con il progetto “AQVA”. L’acqua come la danza sono elementi puri, leggeri, a tratti trasparenti e perciò un connubio perfetto per dimostrare quanto  un istante possa divenire l’infinito di un momento”.

E così nel tardi pomeriggio di sabato 30 marzo, tra le 18 e le 19, il pubblico napoletano si potrà calare nel repertorio di balletto con una maggiore consapevolezza, sia artistica che culturale. Esattamente come accadde nel 2015 con la mostra “Outre la danse”, Luigi Bilancio accoglierà il pubblico curioso della danza sui generis, fissando l’immagine di Tersicore all’acqua, ma non solo nella sua accezione materiale del termine. Qui il fotografo ci spiega come il progetto sia nato dall’idea di restituire la dinamicità del movimento ad un’immagine attraverso l’ausilio dell’acqua. Essa è un elemento che, per quanto la si possa intrappolare in un fotogramma, darà sempre l’idea della sua fluidità e da qui mi è nata l’idea si usarla per raccontare dell’arte della danza.

Poche parole per due anni di scatti, una ventina di ballerini, svariate location, ettolitri d’acqua, migliaia di prove per una cinquantina di immagini rasenti la perfezione. Fino alle ultime diciotto con due roll up che saranno esposti dal 30 marzo raffiguranti i corpi di ben dieci ballerini del Corpo di Ballo della compagine di balletto diretta da Giuseppe Picone. A cui lo stesso fotografo ha espressamente chiesto la condivisione del progetto attraverso la collaborazione con quasi tutti i suoi interpreti.

Naturalmente ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto – chiude Luigi Bilancio – che è la realizzazione del mio sogno di poter varcare il Teatro di San Carlo attraverso una mia opera. E tra i ringraziamenti non posso omettere Giuseppe Picone per aver creduto in me e nelle mie idee, avallando fortemente il progetto “AQVA” incentivando di volta in volta, direttamente ed indirettamente, i ballerini chiamati in causa. E’ questo il motivo per cui fino a quando calerà il sipario su “Il lago dei cigni” e sulla mia “AQVA” continuerò a sognare ad occhi aperti.

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