Maria Meoni: “un buon event manager è come un regista che si adopera per la buona riuscita di uno show”

di Francesco Borelli
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Maria, sei attivissima su moltissimi fronti: ciascuno di essi ha però come minimo comune denominatore la danza. Che definizione daresti al lavoro che svolgi?

Organizzare eventi è una professione che desta sempre molta curiosità: quali sono le caratteristiche di questo tipo di lavoro, come ci si muove, che tipo di contatti bisogna avere. Tantissime domande a cui spesso è difficile dare risposta. Ogni evento è diverso, differenti le dinamiche che ne accompagnano la creazione e diversi i problemi che possono sorgere. Insomma definirlo diventa pressoché impossibile. Personalmente mi ritengo, però, davvero fortunata perché il mio lavoro e la mia passione coincidono e ho sempre voglia di mettermi in gioco.

Quali sono gli ingredienti per la buona riuscita di un evento?

Tanta, anzi, tantissima pazienza e consapevolezza del tipo di evento che si va ad organizzare. Di certo bisogna cominciare a lavorare sul singolo evento con larghissimo anticipo, almeno un anno prima. E poi bisogna sempre mantenere la calma e risolvere i problemi che, inevitabilmente, si presenteranno.

Quali sono i passaggi da seguire e quali le difficoltà che si incontrano?

I passaggi sono molti: bisogna innanzitutto trovare la location giusta e poi, a seconda dell’evento che si vuole realizzare, seguire i vari step: se si tratta di un concorso, scegliere la giuria adeguata, se invece si tratta di un festival, scegliere un team di professionisti del settore. Poi si iniziano a contattare gli enti che permetteranno la buona riuscita dell’evento: il comune, la provincia, la regione… E qui solitamente cominciano le prime difficoltà, ovviamente sempre superabili!

C’è tra i tanti eventi organizzati uno cui sei particolarmente legata?

In realtà sono legata a tutti i miei eventi organizzati fino a questo momento. Li considero quasi parte di me; sono nati per mia volontà e li ho letteralmente “cresciuti” come veri e propri figli.

Oltre all’organizzazione di concorsi ed eventi legati alla danza, ti preoccupi di seguire il lavoro della Jas Art Ballet di Sabrina Brazzo e Andrea Volpintesta e, conseguentemente, la compagnia junior. Si tratta di una nuova esperienza oppure il lavoro dell’impresario rappresenta una novità?

L’incontro con i due grandi artisti è stato per me come un fiume in piena. Ogni giorno qualcosa di nuovo e di diverso, una situazione molto stimolante e positiva. Andrea e Sabrina sono due persone speciali che hanno creduto in me nonostante non avessi alcuna esperienza nell’attività di promozione e distribuzione. Penso alla JAS ART BALLET JUNIOR, il corso di formazione professionale, un progetto di grande successo che regala ai ragazzi vere e proprie esperienze di palcoscenico.

Come hai iniziato questo lavoro? Da che cosa è nato il desiderio di organizzare eventi?

Credo, innanzitutto, che l’organizzazione di eventi faccia parte del mio DNA, sia un’attitudine naturale. E poi, come ben sai, ho una figlia che vorrebbe fare della danza il suo futuro. Quindi quale miglior modo per aiutare lei e i tanti ragazzi che vogliono intraprendere questa strada?

C’è un danzatore o una danzatrice che, crescendo, ha rappresentato per te un modello di riferimento?

Ho sempre considerato Baryshnikov uno dei più grandi ballerini mai esistiti e sono cresciuta con il suo mito fin da piccola.

Nei prossimi mesi avranno luogo ben sette eventi che prevedono la tua direzione o collaborazione. Come si affrontano i mille problemi che possono sorgere nell’organizzazione di eventi così diffusi sull’intero territorio?

Si affrontano con tanta pazienza, come ti ho detto prima, e soprattutto senza paura: mai farsi intimidire dagli ostacoli. Un buon Event Manager deve sapere rimanere nell’ombra, monitorare la situazione, e intervenire laddove sia necessario. Insomma quasi un regista teatrale che si adopera per la buona riuscita di uno spettacolo.

Da esperta del settore, quali sono i personaggi che funzionano maggiormente come traino all’interno di un concorso?

L’unica cosa che mi sento di dire, avendola vissuta personalmente, è che i VERI professionisti hanno sempre la meglio, per cui l’importante è invitare persone qualificate che vogliono il bene dei ragazzi.

Il tuo slogan è “Imitati da sempre, uguagliati mai”. Ce lo spieghi?

Beh, dire che la frase si commenta da sé!

Per ogni sogno che si realizza un altro prende forma. Qual è l’evento che, in assoluto, ti piacerebbe creare?

Per ora non ho obiettivi particolari, per me l’importante è sempre dare la possibilità ai futuri giovani ballerini di studiare e lavorare qui in Italia e di non doversene andare per ottenere una formazione adeguata.

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