Martina Arduino, è nata una Giselle

di Fabiola Di Blasi
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Qualche anno fa, durante un seminario di danza contemporanea all’Accademia Teatro alla Scala, ci portarono a vedere le prove di uno spettacolo degli allievi. Martina Arduino mi colpì particolarmente: era luminosa, precisa, bravissima. Da allora di strada ne ha fatta tanta e vederla nel debutto di quello che rappresenta, per la maggioranza delle ballerine, un ruolo da sogno, ieri sera, è stata una gioia ma anche una conferma. In fondo, se la danzatrice torinese è stata nominata prima ballerina della Scala a soli 21 anni, ci sarà un perché e con Giselle, è stato ancora più chiaro a tutti. Il celebre balletto è stato trasmesso in straming su Raiplay, raicultura.it e teatroallascala.org, in una modalità pensata dal nuovo direttore del corpo di ballo, Manuel Legris, con Martina Arduino e Claudio Coviello coppia protagonista nel primo atto e Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko nel secondo. Orchestra in sala, adeguatamente distanziata, diretta dal M°Koen Kessels.

Idea di Manuel Legris anche quella di coinvolgere Carla Fracci, la Giselle per eccellenza, come supervisore del balletto. “Finalmente sono tornata alla Scala dopo tanti anni” ha detto la Fracci al Corriere della Sera. La vicenda ha naturalmente aumentato l’interesse intorno al titolo, già molto atteso, (leggi anche www.dancehallnews.it/giselle-in-streaming-questa-sera-dal-teatro-alla-scala) e nell’intervallo c’è stato un momento di racconti di danza e di vita della Signora Fracci molto apprezzato dagli spettatori dello streaming. Emozionanti le immagini delle prove e delle masterclass dei giorni scorsi e certamente emozionante il debutto di Martina Arduino sotto una guida così importante e simbolica.

Le riprese televisive della Rai sono apparse piuttosto efficaci includendo sia inquadrature totali che davano l’idea del teatro, del palcoscenico, dell’ensemble, della coreografia, che piani medi e primi piani che mettevano in evidenza ancora più del solito le capacità attoriali di ogni artista. La Arduino, espressiva al massimo, bucava lo schermo catturando lo spettatore sia con la sua perfetta esecuzione tecnica che con lo spessore dato al personaggio. La sua Giselle è credibile: giovane, ingenua, innamorata, incredula, sconvolta, pazza per amore. Una performance godibilissima che ci spinge già a mettere in conto di andare a teatro, appena sarà possibile, a vederla dal vivo.

Inevitabile la sensazione spiacevole data dal silenzio della sala vuota o dagli applausi finali dei soli orchestrali ai danzatori. A questo, sicuramente, non ci abitueremo mai.

GISELLE
Balletto in due atti di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges da Théophile Gautier
Musiche di Adolphe Adam
Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Produzione del Teatro alla Scala

Coreografia Jean Coralli – Jules Perrot
Ripresa coreografica Yvette Chauviré
Supervisione Carla Fracci
Direttore Koen Kessels
Scene e costumi Aleksandr Benois
Rielaborati da Angelo Sala e Cinzia Rosselli
Luci Marco Filibeck

CAST
Giselle
Atto I: Martina Arduino
Atto II: Nicoletta Manni

Albrecht
Atto I: Claudio Coviello
Atto II: Timofej Andrijashenko

Il Duca di Courland: Mick Zeni
La Principessa Bathilde: Marta Romagna
La madre di Giselle: Deborah Gismondi
Hilarion: Marco Agostino
Wilfried: Christian Fagetti
Il Gran Cacciatore: Giuseppe Conte
Passo a due contadini: Antonella Albano, Nicola Del Freo
Sei amiche di Giselle: Marta Gerani, Christelle Cennerelli, Stefania Ballone, Camilla Cerulli, Agnese Di Clemente, Denise Gazzo
Myrtha, Regina delle Willi: Virna Toppi
Due Willi: Alessandra Vassallo, Vittoria Valerio

Giselle © Teatro alla Scala / Brescia e Amisano

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