Mikhail Baryshnikov tra i vincitori del Praemium Imperiale 2017

di Beatrice Micalizzi
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Martedì 12 settembre sono stati annunciati i vincitori del prestigioso Praemium Imperiale assegnato ogni anno dalla Japan Art Association, giunto quest’anno alla sua 29° edizione.
Istituito nel 1988, da allora si è posto sulla scena internazionale per essere il più alto riconoscimento d’arte esistente, e conferisce un prestigio internazionale in campo artistico pari a quello dei Premi Nobel in campo scientifico.

L’accurata e rigorosa selezione dei candidati, nonché la scelta definitiva dei vincitori, conferma di edizione in edizione l’autorevolezza di cui il premio gode sin dalla sua istituzione.

Sei i Paesi cui spetta l’oneroso compito: Giappone, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia, dove gli appositi comitati, presieduti dai rispettivi Consiglieri internazionali, propongono le candidature in cinque differenti categorie: pittura, scultura, architettura, musica e teatro/cinema.

Ultimata la selezione preliminare, i Comitati procedono nello stilare la lista dei vincitori, meritevoli di questo inestimabile riconoscimento grazie al loro impegno nel mondo delle Arti, all’impatto internazionale che il loro operato ha avuto, contribuendo ad arricchire il bagaglio culturale della comunità globale.

Statisti ed esponenti di spicco del mondo istituzionale, politico e culturale si prestano a ricoprire il ruolo di Consigliere; negli anni, Lamberto Dini, Klaus-Dieter Lehmann, William H. Luers, Christopher Patten, Jean-Pierre Raffarin e Yasuhiro Nakasone. Sono Consiglieri onorari Jacques Chirac, David Rockefeller Jr. e François Pinault.

Quest’anno, il mondo della Danza viene toccato da vicino, in quanto il mito del Balletto Mikhail Baryshnikov è stato scelto quale vincitore per la categoria Teatro/Cinema. Non è la prima volta che personalità di chiara fama nell’ambiente ballettistico ricevono tale Premio: ricordiamo infatti Sylvie Guillem nel 2015, Yoko Morishita nel 2012, Maya Plisetskaya nel 2006, Merce Cunninghan nel 2005, Pina Bausch nel 1999 e Maurice Béjart nel 1993.

Gli altri vincitori sono l’iraniana Shirin Neshat per la pittura, il ghanese El Anatsui per la scultura, lo spagnolo Rafael Moneo per l’architettura, il senegalese Youssou N’Dour per la musica.

Come premio riceveranno ciascuno 15 milioni di yen (circa 117.000 euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Patrono Onorario della Japan Art Association: sarà infatti il Principe Hitachi a onorare i vincitori durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà a Tokyo il prossimo 18 ottobre.

Il Praemium Imperiale guarda anche alle nuove generazioni attraverso la borsa di studio per Giovani Artisti; quest’anno è stata assegnata alla Zoukak Theatre Company and Cultural Association del Libano. La somma di 5 milioni di yen (circa 39.000 euro) è stata pensata per aiutare un gruppo o un’istituzione che si occupi di coinvolgere i giovani nel mondo artistico. La Borsa è stata consegnata il 13 settembre dal Consigliere internazionale americano William Luers a New York a Maya Zbib, fondatrice e presidente della Zoukak Theatre Company.

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