“Nostoi/Viewroom”, un viaggio metafisico nell’eterno ritorno

di Giada Feraudo
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Nostos (“ritorno”, al plurale nostoi) è uno dei temi più ricorrenti nella storia della letteratura e dell’arte. Non a caso, Nostoi è anche il titolo di uno dei poemi greci che componevano il ciclo troiano e che narrano il ritorno a casa degli eroi greci dopo la fine della Guerra di Troia.

In Nostoi/Viewroom, in scena il prossimo 18 novembre, alle ore 21, presso le Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri, l’idea del ritorno a casa, che vede il suo simbolo nell’Ulisse ritratto da De Chirico, che naviga all’interno della sua stanza chiusa su un tappeto-mare metafisico, e le relazioni che Ulisse costruisce nel suo viaggio di naufrago, rappresentano il viaggio personale di ognuno di noi, il rapporto con la propria dimora e la propria dimensione umana.

In questo spettacolo si mettono in scena cinque persone nella loro costruzione del proprio rapporto con la casa: c’è chi vuole stare, chi non si relaziona con gli altri, chi non ha intenzione di tornare e chi vorrebbe farlo ma trova sempre una scusa per rimandare e quindi non compiere il gesto del ritorno.

In un mondo che ci porta a guardare sempre avanti, molto lontano e a volte in condizioni di scarsa visibilità, il ritorno può essere una nuova partenza, che, sebbene talvolta costi sacrificio, sembra essere l’unica via.

Il progetto nasce da un’idea di Andrea Zardi, giovane artista piacentino che opera da diversi anni a Torino, e ha avuto una prima elaborazione grazie al supporto di Teatro Gioco Vita di Piacenza, con un primo studio del lavoro presentato nel mese di giugno. Lo spettacolo, incluso nella stagione di Istituzione Musicateatro Moncalieri, è stato completato grazie alla partnership con il teatro Trieste34 di Piacenza in vista della rappresentazione che si svolgerà il prossimo 18 novembre presso le Fonderie.

La serata vedrà protagonisti i danzatori: Andrea Zardi, Maria Novella Tattanelli, Mattia Mele, Stefano Scarnera e Claudia Passaro. Le luci sono curate da Andrea Gagliotta e le grafiche da Andrea Cammi.

Crediti fotografici: Danila Corgnati

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