Nicolò Noto: il sogno della danza è diventato una splendida realtà

di Miki Olivieri
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Caro Nicolò, la danza ora è sicuramente la tua ragione di vita, come ti sei avvicinato a questa disciplina? A che età hai iniziato a ballare?

Mi sono avvicinato alla danza guardando in televisione “Amici” dove in seguito ho partecipato. Avevo 13 anni e appena vedevo i ballerini ballare li imitavo nel salotto di casa e sentivo che la danza poteva essere una disciplina adatta a me… Ora è la mia vita! Senza la danza mi sento come un pesce fuori d’acqua…

Diciamo che tutto poi è partito dal Concorso di Spoleto, il quale ha rappresentato una tappa fondamentale per l’avvio della tua carriera?

Spoleto per me è stata una bellissima esperienza, un ricordo indimenticabile, oltre alla vittoria ho avuto la possibilità di ricevere una borsa di studio presso il “Russian Ballet College” di Genova. Dopo aver appreso la favolosa notizia mi sentivo al settimo cielo, finalmente potevo studiare tutti i giorni in modo professionale come i veri ballerini. Il mio impegno era quotidiano al 100% per poter migliorare sempre di più e poter un giorno realizzare i miei sogni…

Com’è stata l’esperienza e quale ricordo conservi presso il Tring Park School?

Il “Tring Park School” mi ha dato tantissime possibilità tra cui non dimenticherò mai lo spettacolo “Lo Schiaccianoci” davanti alla regina Elisabetta d’Inghilterra, dove ero stato scelto per interpretare la danza cinese. Inoltre mi sono esibito in vari spettacoli in Svezia e a Londra dove ho avuto modo di conoscere e imparare tantissime cose nuove, anche nuovi stili di danza dal moderno al tip tap…

Chi ti ha aiutato o ha creduto di più nella tua carriera?

Nella mia carriera mi hanno aiutato molto i miei genitori e i familiari più vicini che credevano e credono molto in me, senza dimenticare naturalmente anche la mia direttrice dell’Accademia Irina Kashova, la quale mi ha insegnato davvero tanto.

Hai praticato sia la danza classica sia la danza moderna. Quali sono le differenze più notevoli?

Penso che qualsiasi tipo di stile di danza sia fantastico poi sta al ballerino scegliere la propria via, il proprio percorso da affrontare… Io ho scelto la danza classica perché la sento più affine al mio modo di essere.

Come è la tua giornata tipo? Quante ore provi?

Sveglia alla mattina presto, una bella colazione e poi via per la lezione di danza classica di 2 ore e poi prove (normalmente quando ho la produzione, come in questo periodo, sono 6 ore di sala prove), e alla sera rientro a casa stanchissimo.

Lo spettacolo di danza che ricordi come il più emozionante al quale hai assistito?

Finora per fortuna tutte le produzione sono state una più bella dell’altra e ne sono molto felice. Di ogni produzione a cui ho partecipato ho dato il massimo e conservo dei bellissimi ricordi.

Secondo te, quali sono le qualità che un giovane danzatore dovrebbe possedere per diventare degno di questo nome?

Dico sempre che con la costanza e l’impegno si possono raggiungere ottimi obiettivi. L’importante è non perdersi, sudare e coltivare ore e ore di sacrifici in sala-ballo… mi ricordo che stavo solo a provare fino a notte tarda.

Chi credi sia il/la migliore insegnante di danza italiana?

Credo che ogni insegnante possieda tantissime belle cose da regalare agli allievi. Secondo me non c’è un insegnante più bravo dell’altro, ci sono sicuramente insegnanti ai quali va maggiormente la nostra preferenza, più che altro per il tipo di lezione o per simpatia…

Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto la danza, a livello personale?

La danza mi ha regalato sempre cose positive, mi ha fatto crescere… Anche perché a 14 anni sono andato via di casa per affrontare gli studi in Accademia e quest’esperienza mi ha maturato anche prima del tempo naturale.

Oltre la danza, hai altre passioni?

La mia più grande passione è la danza ma anche visitare nuovi paesi e città e scoprire gli usi e costumi delle popolazioni.

Com’è stata l’esperienza con Luciano Cannito in Amarcord al fianco di Rossella Brescia?

“Amarcord” è un bellissimo spettacolo, lo sento molto a livello artistico e mi fa veramente piacere danzarlo e interpretarne il ruolo di Titta. Il maestro Cannito mi ha insegnato tante cose nuove tra cui anche recitare mentre si danza e con Rossella è un enorme piacere ballare. Sono due persone davvero umili e disponibili… non vedo l’ora di rifare presto lo spettacolo con loro.

Qual è il sacrificio più grande che richiede l’essere danzatore?

Secondo me se fai una cosa che ami non pensi ai sacrifici.

Con quale coreografo ti piacerebbe lavorare? e con quale ballerina ti piacerebbe danzare?

Mi piacerebbe lavorare con coreografi e direttori di grandi teatri di fama internazionale e mi piacerebbe davvero tanto ballare con la straordinaria Natalia Osipova, la stimo davvero tanto, una ballerina con un’energia pazzesca.

Hai un desiderio o un sogno legato alla danza che vorresti realizzare?

Per ora il mio più grande sogno è quello di diventare un étoile in uno dei più importanti teatri internazionali e poi in seguito possedere anche una Scuola di danza tutta per me e poter insegnare agli allievi tutto ciò che ho imparato e imparerò negli anni della mia carriera, cercando di dare sempre il massimo, con amore, passione e disciplina.

Cosa ti ha spinto a partecipare alla trasmissione televisiva Amici? C’è qualche altra motivazione oltre al fatto che il programma porta ad una notorietà sicura e immediata?

L’obiettivo principale per me è stato di poter avere qualche contratto lavorativo e magari entrare in Compagnie prestigiose e imparare tantissime nuove cose.

Hai partecipato ad altri casting per altri talent show?

“Amici” è stato l’unico programma televisivo di cui ho fatto l’audizione.

Cosa ti hanno insegnato o come ti hanno arricchito Alessandra Celentano e Garrison Rochelle?

Con i professori di “Amici” mi sono trovato molto bene, sono ottimi insegnanti, danno esaurienti consigli sulle coreografie, ti correggono dalla tecnica all’interpretazione… mi hanno molto aiutato!

Che rapporto hai con la tua città natale: Asti?

Quando ritorno a casa, Asti mi accoglie sempre a braccia aperte. Io non vedo l’ora delle vacanze per poter stare anche accanto alla mia famiglia e trascorrere un po’ di tempo insieme a loro…

Massimo Ranieri ti ha scelto con Franco Miseria come primo ballerino per il cast della trasmissione “Sogno o son desto” a breve sulla Rai. Cosa ti aspetti da questa nuova avventura con due grandi maestri?

Questa favolosa esperienza con il maestro Ranieri e Miseria è una grandissima opportunità ed è molto bella. Mi stanno insegnando nuove cose, ad esempio come usare la tecnica con l’interpretazione, è un buon mezzo per fare la differenza con gli altri ballerini. Li devo ringraziare davvero tanto e spero di lavorare con loro ancora in futuro… 

Hai altri progetti e prossimi appuntamenti oltre alla trasmissione con Ranieri?

Sì certo, ci sono tanti altri progetti sia televisivi sia in teatro ma preferisco non dirli per scaramanzia, prestissimo li svelerò.

Per concludere cosa ti senti di dire ai tanti ragazzi che sognano di diventare ballerini professionisti?

Dico di stringere forte i denti perché non è un mondo facile, ma che i sogni si possono realizzare con la costanza e l’impegno quotidiano e soprattutto dico loro di non arrendersi mai perché chi si arrende è perduto…

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