“Made in Lavanderia”: dove la danza è di casa.

di Giada Feraudo
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Vento di cambiamenti al Balletto Teatro di Torino, e non solo nel logo della compagnia, come annuncia la direttrice Loredana Furno nel corso della conferenza stampa di presentazione della sesta stagione “danzereccia” della Lavanderia a Vapore di Collegno, ormai affermato centro di eccellenza per la danza. Che ci fossero novità nell’aria era chiaro come il sole, almeno da quando Matteo Levaggi, da anni coreografo residente del BTT, aveva annunciato, negli scorsi mesi, la sua decisione di lasciare la compagnia per intraprendere la carriera di freelance, ma il nuovo cartellone sorprende, quest’anno in modo particolare, per uno spiccato orientamento verso l’internazionalità e per la ricerca di sinergie con altre importanti realtà legate al panorama della danza.

è sulla scia di questa premessa che la nuova stagione si apre, il 4 ottobre, con un lavoro di Claude Brumachon, “La fulgurace du vivant”, in collaborazione con il Centre Coréographique National de Nantes, che verrà presentato in prima nazionale.

Le collaborazioni internazionali, soprattutto con la Francia, e nello specifico con la Biennale di Lione, quest’anno legata al festival  Torinodanza, non sono nuove per il BTT e, di conseguenza, per la Lavanderia, che annovera nel suo cartellone un buon numero di appuntamenti “cosmopoliti”. Tra gli altri si ricorda, in particolare, uno dei punti forti dell’intera stagione, ovvero la serata dedicata al coreografo israeliano-olandese Itzik Galili, che ha concesso al BTT l’esclusiva italiana per la rappresentazione di “Quasi una fantasia”, uno dei lavori più rappresentativi della sua particolare cifra stilistica.

La Stagione dedica uno spazio particolare anche ai lavori di giovani coreografi: è il caso di Antonello Tudisco e di Marco De Alteriis, che creano per il BTT due nuove produzioni, “Vapore corporeo”, titolo particolarmente appropriato al luogo, e “In Chopin”, che saranno presentate rispettivamente in novembre e in marzo.

è importante mettere un accento particolare, sottolinea Loredana Furno, sul fatto che diversi fra i titoli che compongono il programma sono homemade, ovvero vedono la luce proprio alla Lavanderia, dai primi passi alla performance. Questa scelta rispetta pienamente la volontà, già espressa in passato, di fare di questo centro di eccellenza per la danza (che, nell’ottica della riqualificazione progressiva del complesso  dell’ex manicomio dispone, quest’anno, anche del piano superiore, la Stireria) una residenza, dove diversi coreografi, soprattutto emergenti, abbiano la possibilità di creare e di portare sotto i riflettori i loro lavori.

Si ricorda inoltre il contest di video danza “Danza in un minuto”, coordinato da COORPI, che, nel mese di novembre, sarà ospitato alla Lavanderia per il secondo anno, e lo spazio dedicato ai ragazzi, con spettacoli che spaziano dal repertorio classico alla danza contemporanea, pensati principalmente per avvicinare alla danza un pubblico di giovani.

 

Appuntamento, dunque, alla Lavanderia a Vapore, con un cartellone ricco e polivalente, aperto alle nuove tendenze e alle sperimentazioni senza tuttavia abbandonare il solco della tradizione ma che al contrario, ricerca assiduamente la compenetrazione fra questi ed altri aspetti della multiforme dimensione artistica.

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