Negli ultimi anni linteresse per il musical sta contagiando (finalmente) anche lItalia: lo dimostra il grande successo, tradotto in centinaia di rappresentazioni in moltissime città italiane, di spettacoli quali Notre Dame de Paris o di Romeo e Gulietta – Ama e cambia il mondo, tanto per fare alcuni esempi.
Questo genere di spettacolo, che comprende una pluralità di linguaggi, ha radici antiche, che affondano nella Broadway di fine Ottocento, per poi raggiungere lEuropa, ottenendo un particolare successo a Londra, dove ancora oggi è possibile assistere ogni sera ad una diversa rappresentazione di musical.
Alcuni di essi hanno davvero segnato la storia dello spettacolo e influenzato lo stile di intere generazioni, e la compagnia BIT (Balletto Impronta Torino, ndr) propone i più celebri nel titolo contenitore All that musical, che questanno ha avuto unimportante tournée in Italia e allestero, con una scoppiettante rassegna di medley che fanno rivivere agli spettatori i ritmi più famosi di storici musical. Si comincia con unaudizione, in stile A chorus line, in cui il coreografo propone una sequenza di passi che i ballerini devono danzare: una volta fatta la scelta lo show può iniziare. Grandi lettere mobili che compongono la parola Musical troneggiano sulla scena e costituiscono la parte essenziale della scenografia, con cui danzatori e cantanti interagiscono, ricordando così in ogni momento al pubblico il concetto chiave intorno a cui ruota lintero spettacolo. Il viaggio nel musical prosegue rapido attraverso le melodie (tutte rigorosamente cantate dal vivo) di Notre Dame de Paris, rimanendo nella trasgressiva capitale bohémienne della Belle époque con uno sfrenato Can Can e con la struggente storia damore di Moulin Rouge. Si passa poi alla celebre aria di Cats per ritrovarsi, subito dopo, nellinquietante e tenebroso sotterraneo del teatro che fa da sfondo a The Phantom of the Opera e al suo ballo in maschera. Atmosfere più leggere con Cabaret (come non ricordare, qui, la meravigliosa Liza Minnelli che, nel 1972, interpretò il film tratto dal famosissimo musical di Broadway?) e con Chicago, che, tra lo scintillio delle paillettes e le piume colorate, permette agli spettatori di fare un autentico tuffo negli anni Venti, al ritmo di un incalzante e scatenato charleston. Il finale, che vede in scena tutto il cast, come si conviene, è unautentica e contagiosa esplosione di energia. Gli anni Settanta sono rievocati con La febbre del sabato sera e si conclude negli anni Cinquanta, con il musical forse più famoso di tutti i tempi: Grease. Brillantina e gonne ampie, Youre the one that I want, un ritmo e unenergia travolgenti e coinvolgenti, trasmessi alla platea dai bravissimi danzatori e cantanti del cast.
Uno spettacolo, insomma, che fa tornare a casa tutti, anche i meno appassionati del genere, con il sorriso sulle labbra e con addosso una gran voglia di ballare e di cantare All that musical.