Per danzatore solo: l’assolo coreografico come spazio espressivo.

di Giada Feraudo
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L’assolo, pezzo di breve durata ma di grande intensità, richiede importanti capacità tecniche e interpretative: anche per questo, oltre che per mettere in ulteriore risalto la differenza di ruolo, è tradizionalmente riservato ai solisti. Nel balletto classico l’assolo spezza generalmente la continuità dell’azione e la sua funzione è principalmente quella di offrire momenti di puro virtuosismo, sia tecnico sia espressivo. Con il passare del tempo, questo particolare momento della performance assume nuovi significati, diventando al tempo stesso narrativo e dinamico, senza interrompere la continuità della dimensione performativa. L’assolo coreografico diviene allora uno spazio in cui coreografo e danzatore si confrontano: il primo perché deve focalizzare la sua creatività su un unico ballerino, valorizzandone la personalità e la fisicità; il secondo perché, attraverso questi due elementi, deve esprimere, tramite il movimento danzato, il messaggio che il coreografo vuole fare arrivare al pubblico, senza per questo impedire l’espressione della propria interiorità. Mantenere viva l’attenzione del pubblico e il contatto emotivo con quest’ultimo è, in questo caso, un compito affidato ad un unico performer, le cui qualità comunicative ed espressive devono essere particolarmente sviluppate.

Dall’insieme di queste riflessioni nasce Solocoreografico, rassegna internazionale di danza per coreografie d’assolo, che si svolgerà a Torino domenica 22 giugno pv, alle ore 20, presso il Teatro Vittoria. Solocoreografico, con la direzione artistica di Raffaele Ierace, è la prima e unica rassegna italiana che si concentra sulle composizioni coreografiche d’assolo. L’aria che si respirerà sarà internazionale: nel corso della serata si alterneranno infatti sul palcoscenico undici coreografi provenienti da otto differenti nazioni, i quali si confronteranno l’uno con l’altro interpretando, personalmente o attraverso la figura di un altro danzatore, secondo tecniche e stili diversi, un assolo. I partecipanti saranno valutati da una giuria di altissimo livello, la quale assegnerà vari premi che prevedono, fra l’altro, anche un inserimento all’interno di prestigiosi festival europei, dando così ai giovani coreografi la possibilità di far conoscere e di valorizzare il proprio talento.

 

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