Quando la danza incontra il grande cinema: Matteo Levaggi firma un omaggio a Ennio Morricone

di Giada Feraudo
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Dal 25 al 30 novembre le luci dei riflettori del Teatro Goldoni di Firenze si accenderanno sul nuovo lavoro del coreografo Matteo Levaggi, dal titolo Punto d’azione.

Il balletto, un vero e proprio omaggio in danza al Maestro (che ricevette l’Oscar come premio alla carriera nel 2007), prevede una composizione divisa in tre parti, che spazia significativamente fra tutti i generi esplorati e tradotti in musica da Ennio Morricone. L’apertura è affidata a un brano di musica contemporanea, Quarto concerto, seguito da una serie di colonne sonore dei film più famosi, per concludersi con un’ampia parentesi nel western, che vide, ai tempi, la collaborazione di Morricone con il grande regista Sergio Leone.

“Non è la prima volta che utilizzo musiche composte per il cinema”, dice Levaggi:  “accadde nel 2005 con il pezzo Drowning by Numbers di Michael Nyman all’Arena di Verona”.

Si rinnova, ancora una volta, anche la collaborazione fra Matteo Levaggi e Samantha Stella di Corpicrudi, ideatrice delle scene e dei costumi, che affida un ruolo di particolare rilievo al colore oro. Oltre che una componente estetica, l’oro costituisce anche una sorta di connessione ideale fra diversi elementi: l’oro dell’Oscar ma anche l’oro dei dollari protagonisti dei film western e, non ultimo, lo scintillio del mondo cinematografico e di quello del teatro, che qui si incontrano e si fondono mirabilmente.

 

La musica di Morricone non è, in questo caso, un semplice sfondo all’estetica e al disegno coreografico della danza ma ne è parte integrante, si fa concreta, suggerendo impulsi, sensazioni, e costruendo, insieme alla fisicità del movimento danzato, un punto di contatto fra le varie forme di espressione artistica o, meglio, un Punto d’azione.

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