Lo Schiaccianoci, il balletto che ammalia i bambini e incanta i grandi

di Miki Olivieri
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Martedì 30 dicembre presso lo storico Teatro Sociale di Mantova andrà in scena Lo Schiaccianoci con il Ballet of Moscow le musiche di Tchaikovsky e le coreografie di Petipa. Amore, sogno e fantasia per uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica.

Le scenografie incantate del Ballet of Moscow rendono partecipe lo spettatore della stessa fiaba di Hoffmann. Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un’atmosfera fatata di festa, Lo Schiaccianoci è da sempre una fiaba fatta di dolciumi, soldatini, albero di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina. Per questo è lo spettacolo più rappresentato nel mondo durante le festività natalizie.

Tutta la magia della coreografia di Petipa avvolgerà il Teatro Sociale di Mantova (Teatro di Tradizione), eretto in forme neoclassiche tra il 1818 e il 1822 su progetto del ticinese Luigi Canonica, allievo del Piermarini, ispirato agli schemi più caratteristici del teatro d’opera italiano di gusto neoclassico. L’interno, a cinque ordini di palchi, è reso elegante da intagli e affreschi, eseguiti da artisti prevalentemente mantovani. Tra questi spicca il pittore Tranquillo Orsi, che decorò anche il teatro della Fenice di Venezia. Nel palazzo sono inseriti, oltre al teatro, attività storiche quali la Scuola di Ballo diretta dalla maestra Marina Genovesi.

Ecco un breve riassunto dello Schiaccianoci, diviso in due atti: durante la vigilia di Natale, agli inizi del XIX secolo, il sindaco indice una festa per i suoi amici e per i loro piccoli figli. Questi, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando quando arriva il signor Drosselmeyer, un amico di famiglia, che porta regali a tutti i bambini, intrattenendoli con giochi di prestigio, nonostante all’inizio incuta paura ai bambini. Egli ordina di far portare a casa alcuni giocattoli meccanici. Ad un gesto della sua bacchetta, tre pupazzi appaiono – un Schiaccianoci, un Arlecchino, una bambola e un re dei topi. Alla sua prediletta, Clara, regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto.Arrivano così alla festa anche i parenti, che si uniscono alla festa danzando. Clara, stanca per le danze della serata, dopo che gli invitati si ritirano, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte, e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l’albero di Natale, i giocattoli… e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci.

Clara tenta di cacciarli, quando lo Schiaccianoci si anima e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz: alla fine, rimangono lui e il Re Topo, che lo mette in difficoltà. Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua ciabatta e la lancia addosso al Re Topo, distraendolo; Lo Schiaccianoci lo colpisce uccidendolo. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe, e Clara lo segue, entrando in una foresta innevata. L’Atto si chiude con uno splendido Valzer dei Fiocchi di Neve. I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo. Subito dopo, tutto il Palazzo si esibisce in una serie di danze che compongono il Divertissement più famoso e conosciuto delle musiche di Tchaikovsky e che rendono famoso il balletto, culminando nel conosciutissimo Valzer dei Fiori.

 

Dopo, il Principe e la Fata Confetto si esibiscono in un Pas de deux, dove nelle variazioni si può riconoscere il suono della celesta, strumento usato da Tchaikovsky per la variazione della Fata Confetto. Il balletto si conclude dallo squisito Valzer dei Fiori,  dopo il quale Clara si ritroverà nella sua poltrona con il suo Schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di Natale.

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