Che tristezza smontare l’albero di Natale, riporre gli addobbi nelle scatole e rinchiuderle in un armadio. Svuotare l’angolo in cui fino a pochi giorni prima erano racchiusi regali incartati, palline decorate, luci e ghirlande. È come se si spegnesse l’incantesimo che questa festa porta, che rende tutto un po’ più magico e più allegro.
Ma settimana scorsa ho risvegliato questa atmosfera andando al Teatro Coccia di Novara dove la compagnia La Classique di Elik Melikov ha portato in scena “Lo Schiaccianoci”.
Il momento più ambito da grandi e bambini il giorno della Vigilia è l’attesa dei regali. E così inizia la storia di questo balletto, in un grande salone addobbato con un imponente albero al centro della stanza, dove il signor Stahlbaum, indice una festa per i suoi amici e per i loro piccoli figli.
Durante la festa, arriva un amico di famiglia che porta regali a tutti i bambini, intrattenendoli con giochi di prestigio. Alla sua prediletta, Clara, regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto. È come se un mio amico mi rompesse il tacco delle mie Louboutin preferite. Non potrei sopportarlo!
La festa comunque continua tra musica e danze, e la piccola Clara, stanca della serata si addormenta e inizia a sognare.
E qui inizia la magia. Le musiche di Tchaikovsky ti portano in un mondo parallelo, dove i giocattoli prendono vita e crescono diventando alti come la bambina e combattendo una battaglia contro una miriade di topi che cercano di rubare lo schiaccianoci, guidati dal pauroso e tenebroso Re dei topi. Tra varie peripezie lo Schiaccianoci avrà la meglio uccidendo il perfido Re e trasformandosi in un bellissimo Principe che prenderà per mano la bella Clara portandola in una foresta innevata.
Meraviglioso e suggestivo il Valzer dei fiocchi di neve che chiude il primo atto. Come è affascinante tutto il secondo atto in cui i due arrivano nel Palazzo dei Dolci e incontrano la Fata Confetto. Nel Palazzo iniziano le danze caratteristiche di vari luoghi che ravvivano l’atmosfera con le musiche più amate e famose dell’opera. Coppie di ballerini interpretano meravigliosamente le varie danze, portando un momento di freschezza e brio.
E siamo giunti al momento più romantico della storia, in cui la mente vaga e sogna tra le note del Pas de Deux e delle variazioni dello Schiaccianoci e della Fata Confetto.
Non puoi non rimanere incantato dalla grazia, dalla tecnica e dall’interpretazione di due danzatori che ti donano la loro arte per farti sognare in quei pochi minuti in cui il tuo sguardo incrocia le loro movenze, eteree, raffinate, conquistate con anni di studio, dedizione e disciplina.
E non puoi non applaudirli con passione alla fine di questa fiaba che risveglia l’animo da bambini che c’è in noi. Che ti fa rivivere i giochi che facevi da bambina, quando la fantasia ti faceva immaginare mondi meravigliosi, fatti di fate, principi, buoni e cattivi. Dove la tua felicità era quella di incontrare il principe azzurro e vivere una favola.
E solo l’arte ha la capacità di farti volare.