“Cercasi Cenerentola”: uno spettacolo che fa tornare a credere nelle favole

di Alessandra Colpo
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Quando è stata l’ultima volta che avete letto una favola? Quante volte avete ripetuto a voi stessi che le favole non esistono? Concedersi qualche momento d’isolamento dalla realtà quotidiana per fanta­sticare con la mente proprio come facevamo da bambini a volte è molto meglio di una seduta di te­rapia. Di questo ormai è maestra la Compagnia della Rancia, che con il secondo anno di tournée di Cercasi Cenerentola regala momenti magici e ci trasporta in un mondo di sogni e fantasia (e oggi con tutto quello che ci “bombarda” quotidianamente ne abbiamo davvero bisogno!).

È una moderna Cenerentola quella di Saverio Marconi Stefano D’Orazio, che hanno deciso di ambientare la storica fiaba popolare dei fratelli Grimm negli anni ’50 a ritmo di rock‘n roll, il ritmo della loro infanzia. “Non esiste il Principe Azzurro… esistono le storie d’amore! E la nostra Cene­rentola è una moderna Grace Kelly, che va al ballo per divertirsi, come vorrebbe fare ogni ragazza e tiene testa al Principe anche quando scatta il colpo di fulmine” – rivela Marconi. A farci rivivere i più bei momenti della storia è il cast di questo coloratissimo musical, un cast ri­dotto rispetto agli standard ma che sa degnamente portare avanti la storia senza lacune. 

Primo fra tutti è sicuramente il Principe “azzurrissimo”, futuro erede del regno di Microbia “che si trova tra il Danubio blu e l’Arno, ma più vicino all’Arno”. A vestirne i panni è uno scatenato Paolo Ruffini, non a digiuno di palcoscenico teatrale e di musical, che con la sua verve tipica della scuola toscana riesce a mantenere un ritmo di comicità per l’intera durata dello spettacolo.

Canto e danza non saranno proprio i suoi cavalli di battaglia, ma in questo compensa uno straordi­nario Manuel Frattini nei panni del ciambellano Rodrigo. Frattini sul palco è energia pura e in­carna pienamente il volto del musical italiano. Ci regala inoltre un magnifico numero di tip-tap in cui dà il meglio di sé.

Il personaggio di Cenerentola, dalla bellezza pulita e solare, combina comicità ed eleganza e sa esprimere sfumature comiche e naturale charme. Beatrice Baldaccini racchiude tutte queste carat­teristiche e dà vita sul palcoscenico a una Cenerentola moderna, determinata e piena di energia: è la tipica ragazza acqua e sapone della porta accanto, con anche qualche difettuccio, sicuramente un esempio molto più vicino alle ragazze di oggi. Ad aiutarla c’è Fata Clementina, interpretata da Claudia Campolongo, una fatina un po’ biz­zarra che sa indirizzare Cenerentola a fare le scelte giu­ste: una fata madrina in tutto e per tutto. 

Una Matrigna sgrammati­cata e sopra le righe, irresistibilmente comica e sexy al tempo stesso, e due sorellastre Silvia Di Stefano (Anastasia) e Floriana Monici (Genoveffa) sono le antagoniste più amate della storia: talmente ricche di talento da essere capaci di farsi amare dal pubblico nonostante i personaggi di cui vestono i panni facciano di tutto per intralciare la felicità di Cenerentola. 

Tra i punti di forza dello spettacolo si apprezza il grande spazio lasciato alla danza e alle spumeg­gianti coreografie di Gil­lian Bruce. Altro punto a favore del musical firmato Marconi – Iacomelli è l’interattività. In molti momenti dello spettacolo gli attori varcano la quarta parete interagendo col pubblico, come ad esempio la famosa prova della scarpetta o la scelta delle pretendenti. Al pubblico invece viene consegnato un fazzoletto bianco all’ingresso del teatro, che rappresenta un’anima bianca di Microbia e che serve per comunicare con gli attori. 

È molto importante ricordare il potere che il musical ha sulla partecipazione emotiva e personale dello spettatore, perché in fondo il teatro ci porta a tornare a credere nella magia e ci trasporta in un mondo in cui talvolta le favole succedono davvero. E questo la Compagnia della Rancia ce lo ri­corda in ogni suo spettacolo.

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