Lo humor dei Trockadero torna a divertire il pubblico di Genova

di Giada Feraudo
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Si è conclusa la scorsa domenica 14 giugno, presso il Teatro Carlo Felice di Genova, un’altra importante tournée italiana della compagnia en travesti più famosa del mondo, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, che mancavano dalle scene liguri dal lontano 1999, quando si esibirono al Festival di Nervi.

Il corpo di ballo, formato come sempre interamente da ballerini uomini, si è esibito in un vasto repertorio di estratti e divertissement tratti dai più famosi balletti classici, fra cui alcuni, come il secondo atto del Lago dei Cigni o la Morte del Cigno, sono ormai d’obbligo in ogni rappresentazione della compagnia.

Sempre brillanti e pronti a far ridere il pubblico, i Trock anche questa volta non hanno deluso le aspettative: se non è (purtroppo) stato registrato il sold out in nessuna delle date previste, il pubblico presente in sala non è sicuramente uscito scontento. Le risate sono infatti state abbondanti e gli applausi scroscianti.

I ballerini, che portano altisonanti nomi simil-russi che, per assonanza, ricordano quelli delle grandi dive del balletto, esagerano le manie e il protagonismo delle prime ballerine. Non sono mancati poi, come di consueto, gli incidenti quali le cadute, qui amplificate, le entrate volutamente fatte al momento sbagliato e le dimenticanze, esasperate al punto da farle diventare comiche e divertenti.

Sono stati apprezzati soprattutto il pas de quatre dei cignetti, in cui uno dei quattro, particolarmente ribelle e distratto, si attira gli spintoni dei compagni, senza tuttavia mai perdere l’ensemble e la precisione delle batterie, e l’immancabile Morte del Cigno, in cui la ballerina viene brutalmente “risucchiata” dietro il sipario da mani invisibili per mettere fine al lungo momento di comicissimo divismo con cui, durante gli applausi in proscenio, saluta il suo pubblico.

Estremamente piacevole il pas de deux  tratto da “Le Corsaire”, con meno gags rispetto ai pezzi precedenti ma eseguito con grande precisione, pulizia e virtuosismo tecnico da due danzatori dotati del physique du role; molto toccante e convincente l’interpretazione drammatica di Esmeralda, la cui atmosfera è alleggerita dalle ballerine del corpo di ballo che indossano grandi parrucche spettinate e che, nell’attesa, riescono a trovare il modo di mangiare una banana in scena sotto gli occhi divertiti del pubblico. L’ultima parte dello spettacolo è costituita da un divertissement da “Paquita”, che vede in scena l’intera compagnia e di cui vengono proposte diverse variazioni. Chissà se, fra una e l’altra, il principe sarà riuscito a farsi dare il numero di telefono della ballerina che apre la diagonale del pas de deux, operazione che ha occupato diversi momenti della performance?

Il saluto finale dei Trock è costituito da un simpatico fuori programma, ovvero da una breve danza irlandese danzata, dopo gli applausi finali, da tutti i danzatori della compagnia.

Particolarmente degna di nota è l’espressività di tutti i danzatori, che contribuisce in primis all’elemento comico e che è sottolineata in modo particolare dal trucco, molto accentuato (in particolar modo le labbra rosse, segno distintivo dei Trockadero), ma anche e soprattutto dall’intensa mimica e gestualità che accompagnano ogni singolo passo e movimento.

La presenza dell’orchestra (quella del Carlo Felice, diretta da Nada Matosevic), che solitamente non accompagna la compagnia, abituata ad esibirsi utilizzando basi musicali, ha costituito, in questa tappa genovese, un elemento di novità, molto apprezzato dai danzatori e dal pubblico, e ha dato un indubbio valore aggiunto alla performance.

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