Parlare di memoria è sempre un rischio: nostalgia, vecchi ricordi… sono queste le cose che ci saltano alla mente quando si affronta il discorso. Ma non è questo il caso!
Infatti, ancora una volta, Daniele Cipriani, ci regala qualcosa di nuovo: un modo alternativo di interpretare l’argomento, che vede la memoria intesa come memoria del corpo che assimila passi, memoria che li incarna e li manifesta attraverso il corpo, seppure meno vigile di prima; ma basta poco, un suono, una melodia, un gesto, perché la memoria stessa si risvegli e torni a far vibrare le corde dell’anima e flettere i muscoli.
È per questo che il Quartet Gala vede come suoi protagonisti grandi interpreti over 60: Mats Ek, Ana Laguna, Susanne Linke e Dominique Mercy, ciascuno con il suo bagaglio di esperienze, con tanta vita vissuta che gli scorre negli occhi e sotto pelle; ciascuno con la sua energia matura, che in quanto tale si incanala facilmente nei ruoli da interpretare; ciascuno con una consapevolezza tale di sé e del proprio essere, da non aver difficoltà a raccontarsi sulla scena attraverso qualsivoglia storia.
Il 24 e 25 Giugno, presso il Teatro Argentina di Roma, Mats Ek (70 anni) interpreterà a fianco della moglie e musa Ana Laguna (60 anni) due dei suoi lavori: Potato e Memory. Avremo l’occasione di godere dei dialoghi, giocosi e complici, di questo celebre e inscindibile binomio che – in danza- ci regaleranno stralci delle loro vite; sarà un’opportunità di vedere ancora lei, incantevole Giselle, nella rivisitazione di Ek, e di vedere lui, come raramente è accaduto, vestire i panni del danzatore.
Dominique Mercy (65 anni), interprete superlativo del teatro danza di Pina Bausch, attraverso l’assolo That paper boy di Pascal Merighi, ci darà prova del fatto che pure in un’arte così fisicamente esigente come la danza, spesso l’intensità interpretativa data dall’esperienza ha la meglio sull’agilità della gioventù.
Infine, 71 anni e non sentirli, Susanne Linke, caposcuola della danza libera tedesca, ci delizierà con A Lost Solo… With Greeting to Dore tratto dalla sua versione travolgente de La sagra della Primavera, lavoro stravinskiano che affascina ed emoziona sempre.
L’età dunque non scalfisce i talenti e Quartet Gala mostra come, pur passando gli anni, la memoria e l’esperienza siano un prezioso forziere da cui attingere a piene mani per arricchirsi sempre.