Oggi, Mercoledì 6 Maggio alle h. 20 italiane, l’English National Ballet manderà in onda “Romeo e Giulietta” con la coreografia di Rudolf Nureyev. Interpreti principali saranno Alina Cojocaru e Isaac Hernandez nel ruolo dei due amanti e Cesare Corrales come Mercuzio.
Romeo e Giulietta – Le origini del dramma
La storia raccontata da William Shakespeare nel 1595 non era nuova, ma il suo successo fu tale che fu adattata per dipinti, sinfonie, opere e musical.
La trama ha le sue origini nella letteratura dell’Italia rinascimentale, basandosi sulle condizioni sociali e politiche della prima metà del XIV secolo che documentano la vita violenta di alcuni Stati italiani dove le sanguinose faide tra clan dominanti erano all’ordine del giorno.
Fino al XVIII secolo “Romeo e Giulietta” fu recitato nei teatri con il lieto fine (i due amanti non morivano) e ai tempi di Shakespeare la commedia fu rappresentata sempre da un cast tutto maschile. Solo a metà del XIX secolo il ruolo di Giulietta fu affidato ad una donna.
Romeo e Giulietta nella danza
Anche la danza ha visto curiosi adattamenti della commedia. Dal 1830 sono state usate musiche varie (composizioni e adattamenti originali) ma fu a cavallo degli anni 1930- 40, con Serge Prokofiev, che “Romeo e Giulietta” divenne parte del repertorio standard delle principali compagnie di danza. Il balletto fu coreografato per la prima volta a Brno, in Cecoslovacchia, nel 1938. La produzione univa tecniche di danza classica e moderna e fu un tale successo che il Kirov lo mise in scena nel 1940 per oltre 30 anni con la coreografia di Lavrovski (che peraltro Nureyev non ballò mai).
La versione più ballata nei teatri è ancora quella che Kenneth MacMillan creò nel 1965 e per la quale si ispirò alla storica rappresentazione del 1960 di Franco Zefferelli nell’Old Vic. Nureyev invece prese spunti per il suo balletto dalla produzione della Royal Shakespeare Company del 1976-77 di Trevor Nunn, così come da alcuni lavori di Jerome Robbins.
Negli anni si sono viste molte altre produzioni più tradizionali tra cui quella prestigiosa di Derek Deane per l’ENB nel 1998 alla Royal Albert Hall con Tamara Rojo come Giulietta.
Romeo e Giulietta di Rudolf Nureyev
Accanto a tutte queste versioni, il “Romeo e Giulietta” di Nureyev, creato per il London Festival Ballet (nome precedente dell’English National Ballet) nel 1977 in occasione del Silver Jubilee della Regina Elisabetta II, resiste alla prova del tempo, grazie ad un insieme di stili contemporaneo e classico e al racconto straordinariamente letterale dell’opera teatrale trasposto nella danza. Un ricco ritratto della società rinascimentale con le immagini simboliche tratte dal testo di Shakespeare.
Nureyev aveva studiato l’opera in russo e, incuriosito dal fatto che ai tempi di Shakespeare non ci fossero attori femminili, pensò in un primo tempo di far recitare il suo ruolo da un uomo.
Nureyev pensò anche di usare musica del XIII e XIV secolo (periodo in cui è ambientata la storia), appositamente arrangiata per il balletto, ma si rese presto conto che due ore consecutive di questa musica sarebbero state noiosissime e tornò quindi a Prokofiev.
Cosa rende così speciale il “Romeo e Giulietta” di Nureyev?
La sua versione della storia è spesso descritta come “la più fedele a Shakespeare” (The Times, 1977). Nureyev aveva una memoria straordinaria, conosceva molto bene il testo di “Romeo e Giulietta”, aveva studiato la storia da cui era tratto e il contesto in cui era stato scritto. Di conseguenza, la sua produzione fu “molto diversa dai suoi predecessori, assolutamente affascinante” (New York Times, 1977) e “piena di tocchi magistrali” (Daily Mail, 1977).
La scena di apertura, ad esempio, vede quattro figure, rappresentanti il destino, giocando a dadi. Più avanti, un carro pieno di cadaveri che rimbalza sul palco ci ricorda la peste che all’epoca devastò l’Europa, un’altra spiegazione della pericolosa atmosfera che si viveva nelle strade di Verona.
È uno “spettacolo teatrale vivido” (New York Times, 1981). Set e costumi sbalorditivi (firmati rispettivamente Ezio Frigerio e Franca Squarciapino) danno vita alla storia, con tutto il suo eccesso, timidezza, umorismo, passione e colori. La Verona di Nureyev è piena di sesso e violenza, imbroglioni e rivolte sanguinose.
Il ballo dei Capuleti è magnifico e opulento, con circa 40 ballerini in scena contemporaneamente.
I ballerini principali sono chiamati a dare il massimo. Dai grandi salti ai delicati sollevamenti, l’eccezionale difficoltà della coreografia è ciò che rende la performance dei ballerini principali così indimenticabile.
Patricia Ruanne, l’originale Giulietta, dichiarò: “Nureyev tendeva a metterti di fronte al rischio”.
Sentiva che ogni esibizione richiedeva ad una ballerina di attraversare una barriera personale di abilità e resistenza. Di sicuro non ho mai pensato di avere questo balletto sotto il completo controllo fisico ed emotivo e tuttavia mi sono resa conto che, nella mente di Nureyev, questo sentimento di panico per l’incertezza di controllare gli eventi corrispondeva a come si sarebbero sentiti Romeo e Giulietta in quei momenti. Non restava quindi che accettare e godere di questa sensazione all’interno della produzione.”
Nureyev volle che le scene di combattimento fossero il più reali possibile e per questo convocò il direttore di combattimento B.H. Barry, che aveva lavorato con la Royal Shakespeare Company e in molte produzioni televisive e hollywoodiane, per aiutarlo a metterle in scena.
Nureyev usò anche tecniche cinematografiche come il freeze frame e il movimento al rallentatore nel suo balletto.
La prima mondiale durò oltre 3 settimane, dal 2 al 25 giugno 1977, per un totale di 25 esibizioni al London Coliseum (sede dell’ENB). Sia Patricia Ruanne che Rudolf Nureyev ballarono i ruoli principali in tutte le esibizioni, compresi i matinée, impresa questa non da poco considerando le esigenze dei ruoli perché Nureyev, impegnato in mille altri progetti, non aveva avuto il tempo di provare nessun altro cast.
Grazie a “Romeo e Giulietta” Nureyev vinse, nel 1977, il premio Olivier per la danza.
In seguito si alternarono nel ruolo di Giulietta anche Elisabetta Terabust, Eva Evdokimova e Lynn Seymour. Nureyev adattò il suo balletto per La Scala di Milano dove debuttò il 20 Dicembre 1980, con Carla Fracci nel ruolo di Giulietta. Oltre a Nureyev e Fracci, il cast comprendeva una terza stella straordinaria: Margot Fonteyn nel ruolo di Lady Capuleti, impareggiabile nella sua disperazione per la morte di suo figlio Tibaldo.
Nel 1990, Rudolf Nureyev tornò a ballare “Romeo e Giulietta” per l’ultima volta al Covent Garden, nel ruolo di Mercuzio, al fianco di Sylvie Guillem e Jonathan Cope, per una serata di gala in omaggio a Dame Margot Fonteyn e per raccogliere fondi per le cure della famosa ballerina, alla presenza delle principesse Margaret e Lady Diana di fronte a una folla di ammiratori.
ROMEO & JULIET
Choreografia: Rudolf Nureyev
Musica: Sergei Prokofiev
Design: Ezio Frigerio Lighting Tharon Musser
Restaging Élisabeth Maurin and Lionel Delanoë Performance del 14 Ottobre 2015 al Bristol Hippodrome Direttore Orchestra Filarmonica English National Ballet Gavin Sutherland
Romeo: Isaac Hernández
Juliet: Alina Cojocaru
Mercutio: Cesar Corrales
Rosaline: Alison McWhinney
Benvolio: James Forbat
Tybalt: James Streeter
Lady Capulet: Jane Haworth
Lord Capulet: Fabian Reimair
Lady Montague: Désirée Ballantyne
Lord Montague: Dominic Hickie
Paris: Max Westwell
Nurse: Tamarin Stott
Friar: Lawrence Michael Coleman
Escalus, Prince of Verona: Michael Coleman
Father John: Grant Rae
Artisti della Compagnia e Studenti dell’ English National Ballet School
Susanna Mori
Foto: Bill Cooper