Oggi, su Rai Play, dal Teatro alla Scala di Milano
La Bella addormentata nel bosco
Pëtr Il’ič Čajkovskij
Balletto in un prologo e tre atti
Dalla fiaba “La belle au bois dormant” di Charles Perrault
Libretto di Marius Petipa e Ivan Vsevolozskij
Coreografia e regia: Rudolf Nureyev
Scene e costumi: Franca Squarciapino
Direttore: Felix Korobov
Principessa Aurora: Polina Semionova, Desiree: Timofej Andrijashenko
Re Florestano XXIV: Alessandro Grillo
La regina: Marta Romagna
Catalabutte, maestro di cerimonie: Riccardo Massimi
La Fata dei Lillà: Emanuela Montanari
Carabosse, la fata cattiva: Beatrice Carbone
Corpo di ballo del Teatro alla Scala diretto da Frédéric Olivieri
Prologo
Al di là dei cancelli, si apre la reggia di re Florestano XXIV. Il salone dei ricevimenti è pronto per la cerimonia di presentazione a corte della principessa Aurora. Scende dalla scala il corteo reale: i cortigiani, il re, la regina e, finalmente, la neonata recata in braccio dalle bambinaie. Catalabutte, maestro delle cerimonie, dà inizio ai festeggiamenti. Entrano le sette Fate, accompagnate dai loro cavalieri, a portare ciascuna un dono e una benedizione. Ma, all’improvviso, appare la perfida maga Carabosse con i suoi accoliti e, indignata per non essere stata invitata alla festa, lancia sulla neonata una maledizione: a sedici anni – proprio come nella visione che ella evoca – la principessa morirà dopo essersi punta un dito. Ma ecco la buona Fata dei Lillà a rassicurare i genitori disperati: Aurora non morirà, ma cadrà in un sonno profondo da cui la sveglierà un bacio d’amore.
Atto primo
Davanti ai cancelli del giardino reale, tre donne lavorano ai ferri. Il maestro delle cerimonie le scopre, tra la costernazione degli astanti: ogni tipo di ferro o di fuso è stato bandito dal paese per paura dell’avverarsi della maledizione. Arrivano i reali che preferiscono adottare la massima clemenza: oggi è il sedicesimo compleanno della principessa Aurora. Hanno inizio le danze. Aurora giunge con le amiche e danza l’Adagio della Rosa con i quattro principi che aspirano alla sua mano. Carabosse, travestita da vecchia, si avvicina ad Aurora e fa sì che ella, senza accorgersene, si punga con un ago nascosto nel mazzo di fiori che le offre. La maga, trionfante, scompare. Aurora cade nel suo sonno profondo ed è trasportata tristemente nelle sue stanze dai cortigiani. In breve, l’intera corte si addormenta. Ritorna la Fata dei Lillà, che magicamente fa avvolgere l’intero castello da una fitta foresta.
Atto secondo
Cento anni dopo, giungono in una radura del bosco tre carrozze. Ne escono i cortigiani del principe Désiré e iniziano i loro giochi e le loro danze. Compare il principe, che si unisce ai loro passatempi e organizza una “mosca cieca”. Chiede poi di restare solo. È malinconico e inquieto, finché non gli si fa incontro la Fata dei Lillà, che gli racconta la storia di Aurora e ne suscita la visione in mezzo a un gruppo di driadi. Il principe se ne invaghisce ed è condotto dalla Fata dei Lillà verso il castello della Bella addormentata. Qui sta Carabosse che svolge il suo filo di perfidia. Quando arriva la Fata dei Lillà, il filo si spezza e Carabosse è trascinata via svenuta. Florimondo avanza incredulo nella corte addormentata. Accostatosi al letto di Aurora, contempla rapito la fanciulla e la bacia. Subito Aurora si ridesta, e con lei l’intera corte. La principessa conduce Florimondo dai genitori, che benedicono la giovane coppia.
Atto terzo
Nel salone da ballo si svolge la festa per le nozze di Aurora e Florimondo. Il re, la regina e i cortigiani danzano una sarabanda. Quindi arrivano i doni e alcuni personaggi delle favole di Perrault: Diamanti, Oro, Argento, Zaffiro, il Gatto con gli stivali e la Gatta Bianca, l’Uccello Azzurro e Fiorina. Chiudono le danze i due sposi promessi, i quali poi si avviano verso la cerimonia e la felicità.