Opening Night Gala del San Francisco Ballet diretto da Tamara Rojo

di Elio Zingarelli
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Presenze candide e cangianti che manifestano attesa, partecipazione, desiderio e smania ingombrano la lobby del War Memorial Opera House in occasione del Gala di apertura della stagione 24/25 del San Francisco Ballet, tenutosi mercoledì 22 gennaio.

Una serata ben congeniata costituita da estratti dei titoli del nuovo programma (tra cui il passo a due del primo atto di Manon di Sir Kenneth MacMillan, spettacolo inaugurale) e altri pezzi coreutici molto noti che nell’insieme esemplificano la versatilità stilistica e la diversità della compagnia. All’esecuzione dell’inno nazionale affidata alla San Francisco Ballet Orchestra sotto la direzione di Martin West, succedono tre brevi interventi, tra cui uno della direttrice Tamara Rojo.

La platea e le galleria ospitano un pubblico caloroso che applaude con particolare entusiasmo i Three preludes, coreografia di Ben Stevenson sulla musica di Sergej Rachmaninov, danzato da Frances Chung e Harrison James, e il passo a due tratto dall’opera di danza After the Rain di Christopher Wheeldon, sulle musica di Arvo Pärt.

Finale di grande brio e musicalità con il quarto movimento e il finale di Symphony in C di George Balanchine. Un omaggio al coreografo georgiano in occasione del suo anniversario di nascita.

La serata si conclude con un after-party presso il municipio.  Al centro dello spazio una maestosa scalinata addobbata con motivi neri e oro che oltre a evocare un’atmosfera di decadente romanticismo tratteggiano bene il tema dominante della nuova stagione: ovvero, l’amore nelle sue differenti declinazioni. Provocazione, passione, dramma sembrano connotare la scena culturale prossima della città arricchita e stimolata dagli appuntamenti coreutici di grande qualità del San Francisco Ballet.

CREDITI: © San Francisco Ballet, photo by Lindsey Rallo

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