Si è svolta lo scorso 5 febbraio nella Sala Azzurra di Palazzo Litta a Milano, la conferenza Petruška alla Scala: Elisabetta Terabust ed Evgenij Polyakov, un’amicizia per la danza, organizzata dall’associazione Evgenij Polyakov e dedicata a Elisabetta Terabust proprio nel giorno in cui ricorreva il primo anniversario della sua scomparsa.
L’associazione, nata nell’ottobre del 2016 per iniziativa di Enrica Pontesilli e Silvia Brioschi (rispettivamente presidente e vice presidente), si propone di ricordare e preservare la memoria del grande maestro di fama internazionale, presente per molti anni in Italia come coreografo, maître de ballet e direttore del corpo di ballo del Teatro Comunale di Firenze. Con già all’attivo numerose iniziative di notevole interesse e sensibilità, questa volta Pontesilli e Brioschi hanno scelto come tema la messa in scena del balletto Petruška, con la coreografia di Polyakov, avvenuta al Teatro alla Scala nel 1996, durante la prima direzione del corpo di ballo di Elisabetta Terabust. Il rapporto tra l’étoile e il coreografo, uniti da varie collaborazioni, stima, amicizia e sincero affetto, e il preciso intento di celebrare la Terabust, socia onoraria dell’associazione, sono stati quindi al centro degli interventi della serata.
Dopo i saluti e i ringraziamenti di Enrica Pontesilli, la prima a prendere la parola è stata Tiziana Colombo, ballerina solista del Teatro alla Scala, che ha raccontato del suo incontro con Polyakov, avvenuto a Mosca prima che il maestro giungesse in Italia, all’interno degli scambi interculturali tra il Teatro alla Scala e il Teatro Bolshoi; a seguire l’intervento della storica e critica di danza Elena Grillo, che attraverso ricordi personali ha tracciato un profilo di entrambi gli artisti. È stata poi la volta di Emanuele Burrafato, danzatore, scrittore e autore del volume Elisabetta Terabust, l’assillo della perfezione, edito da Gremese. Burrafato ha tracciato un intenso ritratto della grande étoile, analizzando il suo percorso, sempre volto alla ricerca e alla sperimentazione tecnica e stilistica, ed evidenziando i punti di contatto dello stesso con l’attività di Polyakov. Dopo di lui Paola Calvetti, scrittrice e giornalista voluta dalla Terabust alla Scala come capo dell’ufficio stampa della compagnia di balletto, ha raccontato alcuni aneddoti tra cui la nomina a primo ballerino di Massimo Murru, ottenuta dalla Terabust con il fermo appoggio del sovrintendente Carlo Fontana, e le numerose iniziative dell’ufficio stampa, volte al rilancio del corpo di ballo della Scala. Annamaria Grossi, prima ballerina del Teatro alla Scala, ha invece parlato del periodo di preparazione e della messa in scena del balletto Petruška da parte di Polyakov, mentre il coreografo Massimo Morricone, grazie alle numerose e profonde collaborazioni avute con entrambi i due artisti, ha descritto le loro analogie e le loro differenze sia nelle modalità di lavoro, che dal punto di vista umano. A conclusione è stato proiettata una breve intervista di Elisabetta Terabust, estratta dal documentario che il pittore e scenografo Vladimir Kara ha realizzato per i dieci anni della morte di Polyakov. La serata è stata arricchita da interventi musicali di Francesco Novelli, maestro al piano, attivo collaboratore di Polyakov fin dal 1978.
La conferenza, che ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali, ha avuto il merito di ricordare e omaggiare due grandi personalità, a cui la cultura di danza italiana deve sicuramente molto. Numerosi i partecipanti, tra cui l’étoile internazionale Luciana Savignano, Jean Philp Halnout e Renata Calderini, il coreografo Massimiliano Volpini, la già direttrice dell’Accademia Teatro alla Scala Anna Maria Prina, la giornalista Marinella Guatterini e numerosi primi ballerini del Teatro alla Scala.