PLAYBILL FOCUS: “Hadestown” Miglior Musical ai Tony Award, il commento del produttore italiano Lorenzo Thione

di Alessandra Colpo
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Il mito di Orfeo ed Euridice da cui è tratto si è rivelato essere di buon auspicio al musical “Hadestown”, vincitore di ben 8 Tony Award tra cui Miglior Musical, Regia a Rachel Chavkin, Partitura a Anaïs Mitchell, Attore Non Protagonista a Andre De Shields, Set Design di un Musical a Rachel Hauck, Lighting Design di un Musical a Bradley King, Sound Design di un Musical a Nevin Steinberg e Jessica Paz,e Orchestrazioni a Michael Chorney e Todd Sickafoose. È diventato così il primo musical nella storia di Broadway con un team creativo interamente femminile a portare a casa l’ambito riconoscimento.

Nel prossimo Playbill Focus andremo a scoprire i dettagli e le curiosità di questo spettacolo che, come avrete notato dal titolo, parla anche un po’ italiano grazie a uno dei suoi produttori Lorenzo Thione. Co-fondatore delle startup Powerset (acquisita da Microsoft nel 2008) e Artify.it, Thione è un imprenditore con la passione per la fusione tra tecnologia, arte, design, comunicazione e valore sociale. Per Brodway è stato il co-creatore e produttore principale di “Allegiance”, il musical con George Takei e Lea Salonga, di cui ha anche diretto e prodotto la trasposizione cinematografica del 2016.

A Dance Hall News Thione commenta così i risultatati ottenuti: “Siamo incredibilmente fieri e felici del riconoscimento offerto ad “Hadestown” dall’American Theatre Wing, la Broadway League e il comitato dei Tony. È uno spettacolo che oggi come mai ha una rilevanza emozionale e sociale incredibile – attraverso il mito antico, rivisitato e riaffermato in chiave moderna, affronta temi attuali ed importanti come il ruolo dell’arte e dell’empatia nel mondo, il cambiamento climatico, il divario economico di classe, e il conflitto generazionale – il tutto con una narrativa musicale incredibilmente originale ed unica, e con brani che diventano favoriti al primo ascolto. Che questo riconoscimento possa essere solo l’inizio di una lunga vita per “Hadestown”, a Broadway ed altrove – e che decine e centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo possano venire a scoprire il mondo che potrà essere.”

“Hadestown: The Myth. The Musical” è l’adattamento teatrale del 2016 dell’omonimo folk opera album del 2010 della cantautrice Anaïs Mitchell. Il musical è stato presentato in anteprima Off-Broadway al New York Theatre Workshop il 6 maggio 2016 e si è svolto fino al 31 luglio. Dopo le produzioni di Edmonton e Londra, lo spettacolo è stato presentato in anteprima a Broadway nel marzo 2019 con la regia di Rachel Chavkin.

Come l’originale concept album, “Hadestown” racconta una versione dell’antico mito greco di Orfeo ed Euridice, dove Orfeo viaggia negli inferi per salvare la sua fidanzata Euridice.
La loro storia è tra le più confuse e tragiche dei miti greci. Il musical si apre con Hermes (André de Shields), il narratore, che entra per introdurre ciascuno dei personaggi: Orfeo (Reeve Carney) è un prodigio musicale che si innamora della ninfa Euridice (Eva Noblezada). Quando quest’ultima muore improvvisamente, un Orfeo dal cuore spezzato si reca negli inferi per chiedere ad Ade (Patrick Page), Dio dei morti, di liberarla. Ade è d’accordo ad una condizione: Orfeo potrà condurre Euridice fuori dagli inferi senza però mai voltarsi a guardarla, solo così potrà ricongiungersi a lui nella terra dei viventi. Purtroppo, avvicinandosi al traguardo, Orfeo tenta impulsivamente il destino e fa l’unica cosa che non dovrebbe, un errore di un secondo che gli costerà per sempre Euridice.

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Quest’ultimo adattamento, una collaborazione tra Anaïs Mitchell e la regista Rachel Chavkin, è un’opera popolare impetuosa e ossessivamente risonante in un’ambientata post-apocalittica vagamente ispirata alla Grande Depressione, che trova ironia e tracce di speranza nella tragedia di Orfeo.

Il mondo in cima sembra (e suona) un po’ come New Orleans (“Livin’ It Up on Top”), specialmente nelle mani di un’orchestra di sette elementi sul palco. Ma la vera azione avviene all’inferno, rappresentata qui dall’intera compagnia nel numero avvincente “Way Down Hadestown”, che potrebbe far ballare anche i morti. Qui, Ade, il temibile Re degli Inferi, tormenta le anime dei dannati incatenandoli a una macchina infernale che non va da nessuna parte ma deve essere tenuta in moto perpetuo, una visione memorabile in una produzione piena di immagini sorprendenti.

Le coreografie di David Neumann attingono alla cultura di tutta l’Asia, Africa, Sud America, ma la sua narrazione è radicata in un ethos americano.
In un mondo mitologico in cui il movimento potrebbe essere qualsiasi cosa, Neumann voleva davvero catturare l’atmosfera della musica, la sensazione. Nel creare il regno di “Hadestown”, Neumann ha collaborato intensamente con Rachel Hauck, la scenografa: i parametri di Neumann hanno coinvolto un piccolo spazio scenico, quindi i livelli, i gesti e il flusso trovano a “Hadestown” più spazio di salti o di grandi passi viaggiati.

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La prima europea del musical, sempre con la regia di Chavkin, avvenne al Royal National Theatre il 2 novembre 2018 ed “Hadestown” rimase in cartellone fino al 26 gennaio 2019. Eva Noblezada si unì al cast nel ruolo di Euridice ed André De Shields in quello di Ermes. Nella primavera del 2019 il musical debutta a Broadway con il cast del National Theatre. “Hadestown” fu accolto molto positivamente dalla critica newyorchese. Diverse recensioni hanno messo in parallelo il brano “Why We Build the Wall” con la campagna presidenziale di Donald Trump del 2016, sebbene la canzone sia anteriore alla campagna.

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