Su tutti i genitori di giovani piccoli ballerini, grava la grande responsabilità, tra le innumerevoli legate alla genitorialità, di scegliere la scuola di danza più adatta alle necessità dei propri figli. Non si tratta di una scelta da prendere tanto alla leggera, anche nei casi in cui la danza si abbraccia come una qualsiasi attività ludica allo scopo di muoversi e divertirsi: tutti gli allievi, infatti, sono meritevoli di un insegnamento di alta qualità, a prescindere da ciò che ne faranno. Ad ogni modo la danza, come tutte le pratiche corporee, può essere potenzialmente pericolosa per il benessere del corpo se il conduttore e la struttura non sono adeguati al servizio che intendono offrire. Per questo la scelta della scuola e del maestro va ponderata, basata su una conoscenza di base della disciplina, sia essa per esperienza diretta che attraverso i consigli di amici o familiari che per qualche motivo ne possiedono una.
Non credo di poter enunciare un elenco di criteri da spuntare su una lista per riconoscere la scuola perfetta per noi, altrimenti sarebbe troppo facile la faccenda, non credete?
Ogni scuola di danza ha sempre un settore che rappresenta un po’ il cavallo di battaglia all’interno della propria offerta: quella che si concentra più sul balletto e meno sull’hip hop, ad esempio, oppure quella che punta sulla street dance ma che non ha la danza contemporanea. La scuola rispecchia la personalità di chi la dirige e di conseguenza la proposta formativa sarà modellata su quel bagaglio, quindi la prima cosa da fare è proprio quella di trovare una struttura che abbia come principale interesse esattamente quello che rientra nei desideri dei vostri piccoli danzatori in erba.
Ci troviamo, proprio in questi giorni, nel periodo in cui ripartono i corsi ed è tutto un florilegio di prove gratuite. Qualcuno si limita alla settimana, ma alcuni esagerano regalando un intero mese di lezioni. Sappiate che spesso e volentieri la lezione gratuita non viene retribuita all’insegnante, quindi trovo questo metodo poco rispettoso per il lavoro stesso, poiché sembra quasi che insegnare danza sia un hobby del tempo libero, più che un mestiere vero e proprio. In queste occasioni, inoltre, le sale sono piene zeppe e questo, certamente, è un vero bagno di energia, ma non è detto che poi, al momento dell’iscrizione, ci sia tutto questo entusiasmo a partecipare: spesso proprio le persone che alla fine della classe gratuita vengono a dirti quanto gli è piaciuto, sono quelle che non vedrai mai più per il resto dei tuoi giorni. Per i miei corsi ho deciso di adottare questo sistema: faccio pagare la lezione di prova, e se poi piace quella cifra verrà scalata dall’abbonamento in sede di iscrizione al corso.
Tutti contenti.
Anche se fuori dalla porta della scuola c’è scritto Accademia o Centro di Formazione Professionale, quasi tutti i corsi di danza che troverete nelle scuole sono corsi amatoriali e non so davvero perché ci si affanna così tanto a voler essere degli accademici a tutti i costi, dal momento che quelli sono luoghi in cui solo a pochissime persone viene consentito l’accesso allo studio della danza. Le scuole invece offrono questa magnifica, importantissima opportunità a tutti coloro che desiderano vivere la danza in modo sano: come un’opportunità per esprimersi e per condividere qualcosa di speciale , sfidando i propri limiti giorno per giorno, coltivando una passione sotto la guida di maestri competenti.
Spesso viene data molta importanza all’estetica della struttura, al nome altisonante dei docenti, alla lettura del curriculum, a quanti concorsi ha vinto, a quanti spettacoli fa fare agli allievi, alla ‘confezione’ della scuola, insomma. A me, invece, capita spesso di conoscere piccole scuole, esteticamente anche modeste, ma funzionali, che fanno un lavoro formidabile con dei ragazzi appassionati, felici di danzare insieme e di vivere questa esperienza senza invidie, rivalità o sete di successo a tutti i costi. Conosco insegnanti che non portano nomi famosi o una storia da primi ballerini alle spalle, che sono degli straordinari formatori e pedagoghi, e sanno tirare fuori il meglio da ogni singolo allievo con consapevolezza e maturità.
Se i vostri figli amano la danza e vi chiedono di iscriversi ad una scuola, quindi, la cosa che vi consiglio di fare è farsi una cultura sull’argomento, che non sia solo quella facilmente accessibile attraverso la televisione. Guardatevi qualche video insieme, andate a vedere la danza dal vivo, lasciatevi coinvolgere dalla loro passione e aiutateli a trovare il posto giusto per svilupparla in sicurezza e con gioia. Troppo spesso sento genitori che fanno commenti taglienti su insegnanti, magari solo perché lavorano in strutture di provincia e non in una grande città, o in una scuola dal nome più o meno conosciuto, ma la questione è che pochissimi genitori hanno davvero gli strumenti per capire se un insegnante è tecnicamente preparato o no. Quello che possono sentire col cuore, però, è se lavora con dedizione e rispetto, e questa è la cosa più importante di tutte, poiché magari vostro figlio non diventerà un ballerino professionista nella vita, ma potrà serbare nel cuore bellissimi ricordi legati alla pratica della danza e alle straordinarie piccole e grandi conquiste, che avvengono molto più spesso nel chiuso di una sala che sul palcoscenico di un concorso.