Su Pina Bausch è stato detto e scritto tutto, Wim Wenders ha diretto un film e spesso c’è chi tenta di copiare il suo stile e i suoi lavori, sempre attuali, fonte di grande ispirazione ma certamente inimitabili. Quella di cui vi parlo oggi è un’idea davvero originale firmata al femminile: si tratta di “Quello che ci muove. Una storia di Pina Bausch”, libro di stampo biografico scritto da Beatrice Masini con i disegni di Pia Valentinis che illustrano i momenti più significativi della storia della grande coreografa tedesca.
Scomparsa nel 2009, Pina Bausch, con la sua compagnia Tanztheater Wuppertal, ha creato spettacoli indimenticabili fatti di gesti, parole, silenzi…con il suo teatro-danza, ha portato in scena gli stati d’animo dell’essere umano in un modo tutto nuovo, rivoluzionario. Una danza che non racconta storie di fantasia ma che racconta le persone. Il libro è adatto sia a chi conosce già il lavoro di Pina Bausch che a chi gli si avvicina per la prima volta.
Edito da rueBallu, casa editrice palermitana, il libro fa parte della sezione “Jeunesse ottopiù” (premio Anderson come miglior progetto editoriale 2016), si rivolge quindi soprattutto a un pubblico di giovani ma è adatto anche agli adulti. Acquistabile online e nelle librerie.
Beatrice Masini: nata a Milano dove vive è una scrittrice di romanzi, giornalista e traduttrice. E’ nota per aver tradotto i libri della saga di Harry Potter di J.K. Rowling, dal terzo al settimo. Per molti anni è stata l’editor responsabile dei romanzi per ragazzi della casa editrice Rizzoli. Attualmente lavora per Bompiani. Le sue opere sono state tradotte in più lingue ed hanno ricevuto premi e riconoscimenti. Nel 1999 ha vinto il Premio Castello di Sanguinetto con il romanzo La casa delle bambole non si tocca (Salani). Nel 2004 è stata vincitrice del Premio Pippi con “Signore e signorine – Corale greca” (Einaudi Ragazzi), del Premio Elsa Morante con “La spada e il cuore – Donne della Bibbia” (Edizioni EL) e del Premio Andersen come miglior autore. Il suo romanzo “Bambini nel bosco” (Fanucci) è stato finalista al Premio Strega nel 2010, primo esempio di opera per ragazzi ad aver concorso nella storia del Premio. Nel 2013 è stata tra i cinque finalisti del Premio Campiello di Venezia con il romanzo dal titolo “Tentativi di botanica degli affetti”.
Pia Valentinis: di origine udinese, vive a Cagliari. Nella sua carriera ha illustrato libri per bambini con case editrici nazionali e internazionali come Rizzoli, Bompiani, Fabbri, Mondadori, Einaudi ragazzi, RueBallu edizioni, Edizioni Arka, Giunti, Treccani, Gakken (Giappone), Grimm Press (Taiwan), Grandir e Hélium (Francia)… Il suo primo libro come autrice è “La duda”, edito Libros del Zorro Rojo tradotto in danese e in coreano. Assieme a Giancarlo Ascari ha scritto e illustrato “The green fingers of Monsieur Monet” per la Royal Academy of Arts, London (2015, uscito anche in Italia e in Francia); “Yum!, Zip! e Gong!” per le edizioni Franco Cosimo Panini (usciti anche in Russia). Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre. Insegna e conduce laboratori di arte visiva per bambini. Ha vinto la XXI edizione del Premio Andersen di Genova nella categoria Miglior illustratore; con “Raccontare gli alberi”, illustrato assieme a Mauro Evangelista per Rizzoli, ha ottenuto nel 2012 il premio per il miglior libro di divulgazione. Nel 2014 è uscita la sua prima graphic-novel, Ferriera, edita da Coconino Press-Fandango premiata come Miglior libro a fumetti al Premio Andersen 2015.