Lorenzo Vitali e il Teatro Nuovo di Milano annunciano per il prossimo autunno un eccezionale debutto sullo storico palco di piazza San Babila: la prima assoluta in italiano di “Spamalot”, il musical tratto da “Monty Python e il Sacro Graal”, film-cult del più grande gruppo comico di tutti i tempi.
Questo sarebbe già di per sé un evento interessante per il panorama teatrale italiano, dove non a caso in quarant’anni nessuno aveva mai osato mettere in scena i Monty Python, con la loro comicità surreale e testi pieni di riferimenti e giochi verbali spesso intraducibili o difficilmente comprensibili per un pubblico non anglosassone.
Ma a raccogliere la sfida dell’adattamento in italiano del musical scritto da Eric Idle e John Du Prez è stato chiamato Rocco Tanica, e questo alza di molto il livello dell’operazione. Tanica non è solo il musicista, autore e personaggio televisivo a tutti noto ma anche un appassionato conoscitore dell’opera dei Monty Python. La sua cifra comica mostra orgogliosamente l’influenza del sestetto inglese: difficile immaginare qualcuno più adatto a cui affidare questo difficile compito.
“Trentaquattro anni fa vidi al cinema Monty Python, Il senso della vita – dice Tanica – e fu una folgorazione. È un onore essere stato scelto per quest’incarico”.
Né, d’altra parte, è possibile pensare ad altri che a Elio per il ruolo principale nello spettacolo, quello di Re Artù. Il suo ingresso nel cast completa il quadro e rende questa prima italiana di Spamalot un evento eccezionale, a breve certamente uno degli spettacoli teatrali più attesi e richiesti della stagione 2017/18.
Elio torna al musical dopo il successo de La Famiglia Addams e sceglie di farlo confrontandosi con coloro che sono sempre stati uno dei principali punti di riferimento suoi e di Elio e le Storie Tese. Ricorda infatti Elio “Anch’io trentaquattro anni fa vidi “Il senso della vita”, ma a differenza di Rocco l’unica conseguenza fu che persi le chiavi della macchina, una 127 blu che oltretutto non era veramente mia, ma di mia mamma. Tornai il giorno dopo nel parcheggio e fortunatamente le ritrovai”.
La regia è stata affidata a Claudio Insegno che ha già firmato la regia di altri successi come Jersey Boys e La febbre del sabato sera. La direzione musicale è di Angelo Racz, la coreografia è affidata a Valeriano Longoni. Lo spettacolo debutterà a novembre al Teatro Nuovo di Milano per poi proseguire in tournée nei maggiori teatri italiani come Roma Firenze, Bologna, Genova, Torino.
Spamalot è un musical realizzato da Eric Idle, membro dei Monty Python e proprio da Monty Python e il Sacro Graal del 1974 trae le sue origini.
L’adattamento teatrale avvenne dopo trent’anni dall’uscita del film. Spamalot, infatti, debuttò a Chicago nel 2004 con grandissima accoglienza di pubblico e di critica. Ha vinto ben 3 Tony Award tra le 14 candidature, tra cui quello al miglior musical della stagione 2004–2005.
Spamalot è un viaggio parodia all’interno del mondo di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del sacro Graal e nel fare questo ironizza sullo stesso mondo dei musical e dello show-business in generale.
Un cast eccezionale prenderà parte allo spettacolo. Sul palco insieme ad Elio, Pamela Lacerenza, Pierpaolo Lopatriello, Andrea Spina, Umberto Noto, Filippo Musenga, Thomas Santu, Luigi Fiorenti e ancora l’ensamble formata da Michela Delle Chiaie, Greta Disabato, Federica Laganà, Maria Carlotta Noè, Simone De Rose, Daniele Romano, Giovanni Zummo. Quasi tutti gli attori interpretano più ruoli nel corso dei due atti del Musical.
I Monty Python sono stati un gruppo comico britannico, attivo principalmente dal 1969 al 1983 e costituito da Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin.
La comicità dei Monty Python è caratterizzata da un umorismo sottile e raffinato che ironizzava sulla società contemporanea.
Tra i loro più grandi successi c’è il Monty Python’s Flying Circus, l’innovativa e fortunata serie comica trasmessa dalla BBC tra il 1969 e il 1974.
Gli sketch erano presentati a “flusso di coscienza” e lo stile dei Monty Python era unico. Utilizzavano tutte le tecniche comiche senza soluzione di continuità: molte delle loro trovate sono generalmente etichettate come demenziali; in realtà si tratta di miscele di tecniche del comico classiche, che hanno maggior efficacia sullo spettatore perché ognuna compare in un contesto comico imprevisto.
In Italia sono conosciuti principalmente per i film Monty Python – Il senso della vita (The Meaning of Life), vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 1983, e Brian di Nazareth (Life of Brian) del 1979, una feroce satira sulla religione, distribuito in Italia solo nel 1991.
Crediti fotografici: Luca Vantusso