Same sex dance a “Ballando con le stelle”: la polemica di Ivan Zazzaroni

di Davide Ciusani
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Talvolta si fa più bella figura a stare zitti! Chissà quante volte abbiamo pronunciato o ci siamo sentiti rivolgere questa espressione. Ammetto di aver vissuto entrambe le situazioni.

Con rispetto e riverenza, insieme ad un sorriso e una calorosa stretta di mano per evitare di cadere in una polemica senza senso, vorrei rivolgere questa espressione a Ivan Zazzaroni, giornalista sportivo, sicuramente molto ben preparato nel suo settore ma altrettanto distratto riguardo la danza, pur essendo da anni giudice della trasmissione di Raiuno “Ballando con le stelle” condotta da Milly Carlucci.

Alcune settimane fa, il nostro, si è lasciato andare a giudizi, a nostro modesto parere, quantomeno superficiali circa le esibizioni di Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro.
Come tutti sanno, la trasmissione di ballo di Raiuno, che quest’anno, visti gli ascolti, accusa una certa stanchezza, anche per via del format forse un po’ troppo datato, ha provato ad inserire attraverso la coppia Ciacci-Todaro, una coppia same sex per provare a ravvivare un po’ le sorti del programma.

Apriti cielo!
Alla prima esibizione, oggettivamente poco equilibrata sia sul piano tecnico che scenico, Ivan Zazzaroni si è alzato in piedi accusando di non trovare “esteticamente” bello il ballo fatto da due uomini. Ha inoltre asserito che si rifiutava di votare tale esibizione in quanto la trovava fuori contesto e non adatta allo show. Obbligato dal regolamento ad esprimere comunque un voto, ha dato uno zero senza appello.

Sorvoliamo sul tema velato dell’omofobia, che magari non è direttamente imputabile a Zazzeroni, ma che sicuramente viene in qualche modo giustificata attraverso la scusa della libertà di pensiero e  comunque viene immesso un tarlo nelle menti dei telespettatori meno preparati culturalmente, che ci sia la possibilità di escludere due uomini o due donne che ballano insieme, dalla libera volontà di farlo per diletto o anche in una competizione vera e propria. Direi che questa sia una vera e propria discriminazione.
Sarebbe bastato ad Ivan Zazzaroni, farsi un giro su Youtube: avrebbe visto che il same sex dance è praticato in ogni Paese civile. Viene regolarmente trasmesso in televisione. Nella versione israeliana di “Ballando” è stato proposto addirittura nel 2011!

Possibile che dobbiamo trovarci davanti ad una polemica così triste e sterile qui in Italia? Possibile che una persona, che dovrebbe essere un giudice di danza, sia così lontano da questa arte così aperta ed inclusiva verso ogni categoria di persona e che ha come finalità di emozionare attraverso ogni corporeità?
La bellezza del ballare in coppia dovrebbe essere giudicata per la grazia dei movimenti, per la capacità di essere un “noi” e non solo la somma di “io” e “tu”. Che siano due uomini, due donne o un uomo e una donna, dovrebbe essere un dettaglio. Solo ed esclusivamente un dettaglio.
Gia’, dovrebbe…

La danza è maestra di vita e in questa occasione ci sta insegnando qualcosa di ancora più importante della rigorosa esecuzione di una coreografia. Conviene a tutti, anche al “giudice” Zazzaroni, ascoltare questo insegnamento con molta attenzione. Forse solo così, questa brutta polemica avrà potuto avere un senso.

Siamo certi che Ivan Zazzaroni saprà cogliere lo spirito costruttivo e dialogante di questo articolo.

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