L’immagine parla da sola: un post-it attaccato al citofono con la scritta “Frocio vattene” e un bastoncino in legno per bloccare il campanello.
Le possiamo ancora considerare bravate? Oggi no.
Di mira è stato preso il ballerino, attore, coreografo, regista e direttore artistico, Luca Tommassini che ha denunciato così il fatto su Facebook:
«Oggi è apparsa questa scritta sul citofono del mio palazzo, accanto ai miei due interni. Non sono sicuro al 100% sia per me ma un dubbio ce l’ho. In un attimo mi è risalita tutta la rabbia di quando ero bambino e mi urlavano dietro “frocio” a scuola e per strada. Mi è tornata la paura che avevo quando mia madre mi svegliava ogni mattina e pensavo che avrei dovuto affrontare da solo un’altra giornata passando per quella maledetta strada, davanti all’officina di mio padre che faceva finta di non vedermi. Si vergognava di me, non avevamo un rapporto “pubblico” e in privato lo avevamo solo quando mi faceva provare a pronunciare la “s” in modo corretto, offrendomi un premio in soldi, avevo la “s” moscia e lui la odiava. Non ho parlato per anni durante la mia infanzia per farlo stare sereno, per non farlo litigare con mia madre. L’ha picchiata spesso per “colpa” mia, le diceva che ero “frocio” e le dava la colpa e le botte. Quando io e mia madre decidemmo di iscrivermi alla scuola di ballo sotto casa, lo facemmo di nascosto. Quando papà lo scoprì, ci fu una rissa a casa, tra le più brutte, in cui papà urlava a mamma che non dovevo più andare a studiare danza perché diventavo “frocio” e che finì con lui che ruppe una bottiglia di vetro sulla parete della cucina tenendo in mano il becco rotto cercando di colpire mamma e io che saltai dalla mia sedia mettendomi tra loro due evitando la tragedia… urlandogli in faccia “vattene”.
Io non ho mai abbassato la testa e ho sempre continuato a ballare. Più avevo paura e più alzavo la musica. Ora denuncerò questo atto dell’era dei “citofoni”, ho 50 anni di esperienza con la paura e ho sempre vinto contro gli omofobi e i razzisti che mi hanno fatto del male nella mia vita.»
Un atto ignobile segno del clima instaurato da Salvini, lo definisce Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, che sostiene con piena solidarietà il regista per quanto accaduto:
«Tale episodio è inaccettabile, violare la privacy domestica delle persone lesbiche e gay è un fatto molto grave e allarmante, chiediamo l’immediato intervento della Ministra dell’Interno Lamorgese al fine di tutelare la privacy e la vita privata del regista che ad oggi risulta in pericolo.
Tale clima è in pieno stile salviniano, che ha lanciato da Bologna in campagna elettorale la nefasta moda delle suonate ai citofoni, che come vediamo, purtroppo crea gesti di emulazione.»
Che sia un atto fomentato dalla scia politica o meno, resta il fatto che, nel 2020, il mondo della danza è ancora preso di mira. Il pensiero ignorante comune del “se fai danza sei omosessuale” purtroppo è ancora molto diffuso nonostante la scienza abbia dato un decisivo contributo alla lotta contro il fenomeno dell’omofobia – citando Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista – al punto tale che oggi alcuni manuali diagnostici mettono al centro della problematica non la persona omosessuale ma quella omofobica.
Della serie, chi è veramente che ha dei problemi?
Purtroppo non tutta la comunità scientifica è immune dal problema dell’omofobia, soprattutto nel momento in cui sta avvenendo l’inserimento effettivo delle persone omosessuali nel tessuto sociale, grazie alle unioni civili e alla possibilità di costruire famiglie. Gli studi scientifici più interessanti mostrano, invece, come l’omofobia sociale si riduca molto quando si viene a contatto con persone omosessuali.
Piena solidarietà dunque anche da parte nostra a Luca Tommassini che, lo ricordiamo, nella sua lunga carriera artistica (iniziata solo a undici anni) vanta prestigiose collaborazioni internazionali tra cui Prince, Michael Jackson, Whitney Houston, Ricky Martin, Eminem (solo per citarne alcuni).
Famosissimo, inoltre, è il tango ballato con Madonna nel film “Evita”, con la quale collabora per ben 4 anni.
Tanti anche gli artisti italiani con cui ha avuto collaborazioni, tra cui Claudio Baglioni, Giorgia, Luciano Pavarotti, Elisa, Anna Oxa, Tiziano Ferro, Jovanotti, …
Il grande schermo vede Tommassini come coreografo in film italiani ed internazionali quali “Come tu mi vuoi”, “Iago”, “Questo Piccolo Grande Amore”, “The Tourist”, “Il Principe Abusivo”, “Zoolander 2”, “Made in Italy” e “Benedetta follia”, “Ammore e malavita” e “Un’Avventura”.
È direttore artistico di Amici 17 e di Xfactor per 10 edizioni e giudice in Dance Dance Dance.
Suggerisco infine l’articolo della collega Lia Courrier “L’omosessualità e la danza” in cui approfondisce l’argomento nella rubrica Setteotto.