Oggi nel 1904 nasceva George Balanchine

by DANCE HALL NEWS
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George Balanchine, all’anagrafe  Georgij Meltovonic Balanciivadze, nasce il 22 gennaio 1904 a San Pietroburgo, Figlio d’arte, infatti suo padre Meliton e lo zio Andreij erano valenti compositori musicali, è passato alla storia come uno fra i più grandi coreografi mai esistiti; all’età di nove anni inizia a studiare danza presso la Scuola Imperiale di San Pietroburgo, divenendo il pupillo di Grigory Grigorevich.

Durante la Rivoluzione Russa, nel 1917, la Scuola Imperiale chiude ed il giovanissimo futuro coreografo si ritrova totalmente abbandonato a se stesso, anche dalla famiglia che si è trasferita nel frattempo nel Caucaso. Raggiunto il diploma, Balanchine si sposa, suscitando la disapprovazione del maestro Grigorevich, con Tamara Geva, un’allieva ballerina incontrata durante una classe di danza.

La sua grande e precoce passione per la composizione coreografica lo porta a fondare un piccola compagnia di giovani, un’attività parallela al suo lavoro principale presso il Teatro Marijnskij, dove gli viene affidata la coreografia della processione nell’opera Le Coq d’Or di Rimsky Korsakov. Nel 1924, con l’aiuto di Vladimir Dimitriev, Balanchine, insieme a Tamara Geva, Nicholas Efimov ed Alexandra Danilova, dà vita alla compagnia dei Danzatori dello Stato Sovietico che ottiene di esibirsi in Germania. Una volta fuori dalla Russia, la piccola compagnia decide di non rientrare e di recarsi a Londra; il successo non arriva e il gruppo si sposta a Parigi.

Qui il coreografo incontra Diaghilev che rimane impressionato dalla creatività di Balanchine, assumendo nella Compagnia dei Ballets Russes lui e i tre danzatori. È a lui che si deve in cambiamento del nome dall’impronunciabile georgiano al definitivo George Balanchine; come primo compito, Diaghilev gli affida le coreografie deii balletti per l’Opera di Monte Carlo. Nel 1926 George divorzia dalla moglie e, da quel momento, Alexandra Danilova diviene la sua compagna ufficiale.

Le sue prime coreografie per i Ballets Russes, Apollo nel 1928 ed Il Figliol Prodigo nel 1929, ottengono un successo strepitoso. Alla morte di Diaghilev, avvenuta nel 1929, la compagnia si ritrova senza una guida e senza lavoro ma Balanchine riesce ugualmente a proseguire nella sua brillante carriera, ottenendo ingaggi a Londra, Copenaghen e Parigi, nonché creando lavori per la nuova compagnia di Monte Carlo, sostenuta dal Teatro Reale di Monaco. Dopo un primo periodo di serena convivenza, scoppia la guerra tra il duo Blum-Basil e Balanchine, a causa della sua non ortodossa concezione di intendere la coreografia, divergenza artistica che, nel 1933, spinge il coreografo a lasciare i Ballets Russes (il suo posto andrà a Leonide Massine).

Fonda così la compagnia Les Ballets. La nuova compagnia non ha grandi possibilità di emergere e sopravvive stentatamente sinchè Lincoln Kirstein, un giovane e ricco americano, e il suo amico Edward M.M. Warburg invitano Balanchine e Vladimir Dimitriev negli Stati Uniti per aprire una scuola di ballo ad Hartford, nel Connecticut. Giunto là, il coreografo si rende conto che il palcoscenico del teatro è troppo piccolo per mettere in scena i suoi lavori così rifiuta l’offerta ma Kirstein non si arrende e si mette in cerca di un posto appropriato. Balanchine dichiara il suo intento di voler creare una nuova scuola e, con l’aiuto di Kirstein e Warburg, il 2 gennaio del 1934, viene fondata la Scuola dell’American Ballet (SAB) a New York.

Qui Balanchine compone il suo primo balletto astratto per gli studenti della scuola: Serenade su musica di Ciaikovskij che viene messo in scena sul manto erboso del Festival estivo organizzato da Warburg a New York. Pochi mesi dopo nasce la piccola compagnia dell’American Ballet che, nel 1935, diviene la compagnia ufficiale del Teatro Metropolitan. Per evitare che i danzatori rimangano disoccupati durante i periodi estivi, Balanchine crea una compagnia alternativa: Ballet Caravan, che nel 1941 si fonde con l’American Ballet.

Nel 1946 Balanchine crea una seconda compagnia, The Ballet Society, che ottiene enorme successo e viene invitata a divenire la compagnia permanente del New York City Center, prendendo il nome di New York City Ballet. La prima rappresentazione della nuova compagnia avviene nell’ottobre 1948 presso il City Center dove vengono messi in scena i lavori di Balanchine: Symphony in C, Orpheus e Concerto Barocco.

Negli anni seguenti, oltre ai due matrimoni, 1946 con Maria Tallchieff e nel 1952 con Tanaquil LeClerq, Balanchine procede nella composizione di quello che diventerà un repertorio immenso, creando alcune delle sue più importanti coreografie, molte delle quali dedicate alle sue due compagne di vita, ma l’apice della fama lo raggiunge con il balletto Lo Schiaccianoci che, dal 1954 ad oggi, è il più rappresentato e  amato tra i suoi lavori.

Dopo il divorzio dalla LeClerq, Balanchine rimane colpito dalla giovanissima danzatrice Suzanne Farrell ed anche per lei compone grandi balletti quali Don Chisciotte (1965), la riedizione di Diamonds in Jewels (1967), Mozartiana (1981).

Nel 1983, viene ricoverato in ospedale per un male misterioso che lo porta alla morte nel mese di aprile. Si ritiene che sia stato la prima vittima del morbo di Creutzfeldt-Jakob.

Balanchine ha impresso il suo nome nel firmamento della danza, consegnando alle generazioni future un patrimonio di incommensurabile valore. Per lui, è la forma che determina il contenuto e non, dunque, il contenuto che condiziona la forma. Profondo rinnovatore, cultore e valorizzatore delle qualità del danzatore e la sua opera, ha arricchito il balletto mondiale con oltre 460 coreografie e ha contribuito alla crescita di coreografi validi e preparati. Egli stesso chiarisce nei suoi scritti cosa intende per balletto: “Il balletto non si compone unicamente di danza: è una combinazione di danza e di musica. Al contrario, la danza è un completamento della musica, un’interpretazione data attraverso la coreografia di ciò che il coreografo ascolta e prova”.

Le sue intuizioni e i suoi precetti sono riuniti nel cosiddetto Metodo Balanchine, vera e propria tecnica di balletto che, tra i suoi punti fermi, prevede l’autonomia della danza da qualsiasi struttura narrativa, la vittoria della dinamicità sulla staticità della posa e l’assoluta musicalità; il copro del ballerino è al centro, valorizzato in ogni sua parte, con grande attenzione alla linea geometrica e alla sua simmetria.

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