Il fatto denunciato dalla danzatrice francese ventinovenne Chloe Anais Lopes Gomes, ballerina dello Staatsballet di Berlino, è molto grave: una delle maestre di ballo l’avrebbe fortemente discriminata a causa del colore della sua pelle, inadatto nel contesto di un corpo di ballo, in quanto antiestetico, e ancor meno per un balletto quale Il Lago dei Cigni, in cui tutti i cigni sono bianchi (di carnagione). Insomma, una nota stonata, il pubblico avrebbe guardato solo lei perché “diversa”.
La signora in questione avrebbe anche obbligato la danzatrice a sbiancarsi il volto, proprio in occasione della messa in scena del Lago, per non turbarne il leggiadro equilibrio. Tale pratica, denominata “whitefacing” era stata categoricamente proibita dalla precedente direzione dello Staatsballet, quella di Johannes Oehman e Sasha Waltz, ma apparentemente è stata ripresa immediatamente dopo la loro dipartita.
La Lopes Gomes in passato ha lavorato a Nizza, poi al New English Ballet Theater di Londra e presso il Béjart Ballet Lausanne e, nel 2018, è arrivata a Berlino.
Dopo il mancato rinnovo del contratto ha deciso di denunciare le pesanti pressioni e discriminazioni a cui è stata sottoposta nel corso del tempo.
Da parte dell’istituzione la motivazione della negata proroga del contratto è legata a un commento tecnico: Lopes Gomes non avrebbe le qualità adatte per far parte della compagnia. In poche parole, non è abbastanza brava. La rivista tedesca Ballett Journal racconta la vicenda con un articolo dal titolo Come una cattiva ballerina si mette in scena nel ruolo della vittima.
A prescindere dalla veridicità o meno del giudizio tecnico, resta comunque inammissibile che al giorno d’oggi si debbano ancora sentire certe affermazioni, soprattutto all’interno di un’istituzione internazionale com’è la Staatsoper di Berlino.
Di fronte alla denuncia della Lopes Gomes la commissaria straordinaria Christiane Theobald è stata letteralmente colta di sorpresa e ha annunciato un intervento per promuovere una cultura più aperta e internazionale all’interno dello Staatsballett.
Dopo le pubbliche accuse sulle discriminazioni subite, peraltro testimoniate e confermate da alcune persone che hanno chiesto di restare anonime, la maestra di ballo avrebbe porto le sue scuse alla danzatrice ma Chloe Anais Lopes Gomes ritiene che il problema sia ben più profondo e radicato.
Racconta di non essere mai stata trattata così e che la sua decisione di denunciare la situazione sia stata dettata anche dal fatto di voler inviare un messaggio forte, un messaggio di inclusione, e soprattutto dal desiderio di dire alle giovani danzatrici nere che non dev’essere il colore della loro pelle a far loro pensare di non potersi dedicare, nella vita, al balletto e alla danza.