In prima assoluta a Montepulciano la nuova creazione di Riva & Repele sull’artista transgender che ispirò The Danish girl, con Silvia Azzoni, Sasha Riva, Simone Repele, Yumi Aizawa, Jamal Callender e Ensemble della Scuola di Musica di Fiesole diretto da Marc Niemann.
LILI ELBE SHOW – Montepulciano, Piazza Grande / giovedì 29 luglio 2021 / ore 21.30
La storia vera dell’artista transgender che ispirò il film The Danish Girl, icona dei diritti civili, si esprime nella nuova creazione Lili Elbe Show commissionata dal 46° Cantiere Internazionale d’Arte a Sasha Riva & Simone Repele, protagonisti sul palcoscenico insieme alla stella Silvia Azzoni (già partner di Roberto Bolle), Yumi Aizawa, Jamal Callender e agli allievi delle scuole di danza del territorio toscano tra le architetture monumentali di Piazza Grande. La scrittura coreografica di Riva&Repele esplora il demone dell’insoddisfazione umana. Le musiche di Bach, Dan Haugaard e Folkstow e la nuova composizione di Paolo Gorini saranno eseguite dal vivo dall’Ensemble della Scuola di Musica di Fiesole diretta da Marc Niemann, nominato nel 2018 miglior direttore dalla critica tedesca.
Un tale ambizioso progetto vanta il coordinamento artistico di Azzurra Di Meco, la collaborazione di Accademia della Belle Arti Santa Giulia, di Guido Levi lighting lab, associazione nata per promuovere la cultura e il mestiere della luce presso le nuove generazioni favorendo la pratica sul campo e di Daniele Cipriani Entertainment. La coreografia si ispira dunque alla vicenda del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener: un viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi.
Dopo essere stata affrontata in un libro e nella fortunata trasposizione cinematografica The Danish Girl, la storia sarà interpretata da Riva&Repele attraverso la lente della danza, affidandosi a una narrazione chiara e leggibile, tratto peculiare del loro linguaggio scenico. Al centro del racconto un ironico mattatore/narratore e l’intreccio di due piani di realtà: il conflitto di Einar che ricerca la propria identità per diventare Lili e il livello della fiaba, degli “spiriti”, dei “fantasmi” che intorno a Lui/Lei si aggirano. Una petite femme fatale scolpisce fin dall’inizio l’anima nuda del protagonista. Sulla scena, una cornice senza specchio rappresenta un passaggio segreto che porta a una dimensione altra dove si scatenano le visioni dei sogni più intimi di Einar. La cornice riprende la figura forte e carismatica di Gerda che, compassionevole, sostiene il marito nella ricerca e nell’affermazione della sua identità finale. L’altro personaggio senza nome, ma dalla forte connotazione maschile, è lo stereotipo del sesso forte che incarna il desiderio: quello che dovrebbe esserci, quello che in questa vicenda prende forme inaspettate, quello che sottolinea la spinosa differenza. Nella catarsi finale Einar trasformerà la morte in metamorfosi e con struggente ironia e gusto impeccabile, lascerà la scena a Lili, finalmente pronta per il suo sfavillante show.
Photo Angelina Bertrand