Il racconto del presente, il ricordo del passato e il sogno. Sono queste le tre essenze che compongono la biografia dell’artista Eleonora Abbagnato, che lo scorso venerdì ha presentato il primo docufilm a lei dedicato, dal titolo “Eleonora Abbagnato – Una stella che danza” con la regia di Irish Braschi, in prima serata su Rai3 venerdì 29 marzo e su Raiplay.
Nel docufilm Eleonora racconta soprattutto la passione che l’ha animata fin da bambina e che l’ha aiutata a superare gli anni difficili ma nello stesso tempo pieni di bei ricordi trascorsi alla Scuola dell’Opéra di Parigi. Dice di aver sofferto spesso di solitudine in quanto, giovanissima, parte da sola alla volta del grande tempio della danza, una delle pochissime italiane fra le oltre trecento allieve. La disciplina è molto rigida e la competizione enorme ma, grazie al suo talento e all’amore per la danza, Eleonora riesce a scalare le gerarchie dell’Opéra fino a ottenere, prima italiana nella storia della maison parigina, la nomina a étoile.
In uno dei momenti del docufilm una luce illumina una ballerina dietro le quinte di un grande teatro e poi la segue sul palco: è la sua Soirée d’adieux, il suo ultimo spettacolo all’Opéra di Parigi, nel 2021. Una serata speciale durante la quale emergono nella sua mente le memorie di quel viaggio artistico durato quasi trent’anni. Un racconto dove quell’ultimo spettacolo e i frammenti dei suoi ricordi si alternano armoniosamente tra di loro, in un gioco di continui rimandi tra presente e passato, tra oggi e ieri.
Fondamentali sono stati, nella carriera della Abbagnato, il supporto della sua famiglia e gli incontri, da Roland Petit a Carla Fracci, a Pina Bausch. Gli incontri che cambiano la vita. Nel documentario anche la partecipazione di Vasco Rossi, con cui l’étoile ha collaborato nel videoclip del brano “Ad ogni costo” del 2009, Claudio Baglioni e gli attori comici Ficarra e Picone. «Vasco Rossi è una persona fantastica e di grande generosità, che ha sofferto, anche lui, di grande solitudine – racconta Abbagnato. – Baglioni è il poeta di questo documentario. Una persona unica».
In questo docufilm c’è anche un terzo piano narrativo, quello del sogno, che è la rappresentazione di un’arte, la danza, ed è proprio in questo momento che Eleonora Abbagnato danza sulle note di Nuvole in fiore, brano di uno dei più rappresentativi artisti musicali in Europa, Dardust, che accompagna live la performance con il suo pianoforte. Un momento dai toni onirici, dove, in un’alternanza fra passato e presente, i movimenti coreografici di Eleonora vengono eseguiti anche dalla figlia Julia, che interpreta la madre da ragazzina.
Alla guida della compagnia e della scuola del Teatro dell’Opera di Roma dal 2015, Eleonora Abbagnato si definisce “una costruttrice” e a chi le chiede come vede il suo futuro lei risponde che non può immaginare una vita senza il teatro.
Il docufilm, prodotto da Matteo Levi, è una produzione 11 Marzo Film, in collaborazione con Rai Documentari e con il contributo del Ministero della Cultura, girato per la maggior parte nei laboratori di scenografia del Teatro dell’Opera di Roma.