Teatri, scuole di danza e centri sportivi: apertura sempre più lontana

di Giada Feraudo
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Rischia di essere prolungata anche dopo il 15 gennaio, data di scadenza degli attuali provvedimenti in atto, la chiusura di teatri, scuole di danza e centri sportivi. L’attuale andamento epidemiologico non fa sperare in una rapida ripresa delle attività e, se fino a qualche settimana fa la speranza di riaprire con l’anno nuovo era ancora sentita, ora anche i più ottimisti la vedono sfumare.

Non pare, ancora una volta, essere fra i punti di discussione del governo la riapertura delle suddette attività, quindi è molto probabile che per il mondo dello spettacolo e dello sport il lockdown continuerà ancora per un tempo indeterminato. La decisione definitiva, comunque, sarà presa dopo l’Epifania, valutando l’impatto delle misure decise nelle scorse settimane ed attualmente in atto. Tutto però fa pensare che, alla scadenza del DPCM, saranno rinnovate le restrizioni che prevedono lo stop degli spettacoli aperti al pubblico, delle scuole di danza e delle attività sportive di gruppo.

Intanto a Genova, nella giornata di ieri, 28 dicembre, si è svolta in piazza De Ferrari una protesta che ha visto coinvolti titolari di centri sportivi e scuole di danza, i quali hanno manifestato davanti alla Regione portando con sé palloncini rossi e consegnando, simbolicamente, le chiavi delle proprie strutture, molte delle quali, messe in ginocchio dalla crisi e dalle tasse, che, nonostante le prolungate chiusure, sono arrivate puntualissime, contrariamente ai ristori, non avranno la possibilità di riaprire.

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