“Teatro allo stato puro”. Ecco a voi Progetto Händel di Mauro Bigonzetti

di DANCE HALL NEWS
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Giovedì 1 giugno si è conclusa l’ultima rappresentazione di Progetto Händel, il balletto su musica da camera che il Teatro scaligero ha portato in scena quest’anno. Si tratta della nuova creazione di Mauro Bigonzetti, la quale va ad arricchire la serie di balletti su musica da camera che, da Cello Suites di Heinz Spoerli a Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini, ha approfondito un connubio di danza e musica, altamente raffinato, elegante e di un fascino discreto. Il progetto ambizioso ha il merito di mettere in evidenza ed esaltare timbri, dettagli e l’essenza vera di ogni strumento musicale e dei corpi dei danzatori.

Mauro Bigonzetti con questa produzione in prima assoluta torna al suo grande amore: la musica barocca. Non a caso quindi la sua scelta cade sul musicista Georg Friedrich Händel, compositore di musica da camera e barocca, concentrandosi sulle Suites del musicista fino ad arrivare ad altre sue composizioni cameristiche.
La serata del 1 giugno vede in scena due importanti danzatori del panorama italiano: Nicoletta Manni e Gabriele Corrado. Insieme con loro, altri 16 ballerini.

Guardando lo spettacolo si evince come Bigonzetti abbia voluto strutturare la composizione coreografica; tutto è al servizio della diversità dei brani musicali e c’è un netto stacco tra la prima e la seconda parte.
La prima parte, che dura circa 50 minuti, ha una collocazione in bianco e nero, dove tutto, dalle luci ai costumi, è improntato su un’unica dimensione, quasi astratta e dove la composizione coreografica risulta lineare, geometrica, essenziale nelle sue linee, a tratti direi “leonardesche”. Il tutto esaltato da un unico strumento solista, il pianoforte che rafforza la dimensione essenziale e intimistica della prima parte.
La seconda parte invece cambia completamente registro; è un’esplosione di colori, di luce e di positività; dai costumi, all’atmosfera più goliardica e divertente, a una struttura coreografica più vivace ed esaltante che appassiona maggiormente lo spettatore. Il tutto supportato da un ensemble di strumenti coinvolti: violino, oboe, flauto, violoncello e clavicembalo che rendono più ricca e gioiosa la piece.

Nicoletta Manni e Gabriele Corrado entrano perfettamente nello spirito della composizione coreografica e di quello che Bigonzetti vuole; eleganti, sinuosi, fluidi, tecnicamente giusti nelle modalità che il coreografo esige e non solo…esempio lampante il passo a due nella seconda parte, raffinato, sensuale, di linee pure e di difficile esecuzione.
L’ensemble ballettistico di notevole livello, con assoli e pas de deux di pregio, soprattutto nella seconda parte.

Con Progetto Händel Bigonzetti ha voluto aprire le porte per un nuovo dialogo tra musica, strumenti, danzatori e corpi che nella prima parte risulta più netto e diretto mentre nella seconda parte si apre, come dice lui, a una maggiore suggestione verso il teatro: “Handel è teatro allo stato puro, con la sua musica apre immagini, apre porte…”

Francesca Matrundola

Crediti fotografici: Brescia-Amisano

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