Debutta giovedì 13 giugno, prima di iniziare il tour teatrale in tutta Italia nella stagione 2019/2020,
la versione tutta italiana della commedia di Broadway “The Boys in the Band”. Lo spettacolo andrà in scena per 6 repliche – da giovedì 13 a domenica 16, martedì 18 e mercoledì 19 giugno – in occasione delle manifestazioni celebrative del Gay Pride milanese presso lo Spazio Teatro 89 di via F.lli Zoia 89, a Milano.
Alla fine dell’ottobre 2018 The Singing Family ha ottenuto la licenza dei diritti teatrali della commedia di Mart Crowley. Erano quasi 15 anni che il produttore discografico, autore televisivo e commediografo Giorgio U Bozzo sognava di mettere in scena, produrre e curare la regia di questo testo considerato la prima opera teatrale a tematica gay.
“Inseguo il sogno di mettere in scena in Italia The Boys In the Band da tantissimi anni, ma adesso è diventata per me quasi un’urgenza – dichiara il regista e coproduttore Giorgio Bozzo – The Boys è un vero documento storico, che racconta la realtà delle persone omosessuali prima della loro lotta di emancipazione. È un testo che non serve solo a ricordare come eravamo, ma che riesce a far capire come si potrebbe tornare ad essere. Per questo, ben lungi dall’essere una pièce datata, The Boys ha oggi più che mai una forza di racconto e di motivazione per tutti coloro che hanno lottato e lottano per i diritti civili della comunità Lgbt, proponendosi come antidoto contro ogni tentativo di restaurazione e di oscurantismo. Una divertentissima pièce per tutti, che spero possa essere vista soprattutto dai più giovani.”
Bozzo si è subito messo all’opera e per la traduzione ha ingaggiato il conduttore e scrittore Costantino della Gherardesca, grande fan di questa pièce: “Un testo pieno di vita e molto divertente da tradurre, le battute hanno saputo resistere al passare del tempo. La trama è ricca di sorprese, aggancia l’attenzione dello spettatore e lo trascina come un fiume in piena verso un finale rivelatorio che lascia senza fiato. I ragazzi di Crowley sono personaggi in cerca di emancipazione e di liberazione sessuale, eroi che lottano con le proprie nevrosi prima ancora che con una società che non li tollera. Sono personaggi complessi, non sono semplici maschere. Per quanto non facciano nulla per farsi amare è difficile non provare una profonda empatia nei loro confronti”.
Nel cast cast di attori giovani e di grande talento, alcuni volti noti del teatro musicale italiano tra cui Francesco Aricò – Michael, Gabrio Gentilini – Donald, Ettore Nivoletti – Hank, Federico Antonello – Larry, Angelo di Figlia – Emory, Michael Habibi Ndiaye – Bernard, Samuele Cavallo – Alan, Yuri Pascale Langer – Cowboy, Paolo Garghentino – Harold.
La versione su cui hanno lavorato è quella rieditata da Crowley per l’allestimento che si è tenuto a Broadway in occasione del cinquantesimo anniversario (1968-2018), curato dallo sceneggiatore e regista Ryan Murphy.
Produttore di “Nip/Tuck”, “Glee” e “American Horror Story”, Murphy ha portato in scena “The Boys in the Band” con la regia di Joe Mantello e un cast di vere star delle serie televisive americane, tra cui Jim Parsons (Michael), Zachary Quinto (Harold), Andrew Rannells (Larry), Charlie Carver (Cowboy), Tuc Watkins (Hank) e Matt Bomer (Donald).
Lo spettacolo è andato in scena al Booth Theatre di New York dal 30 aprile 2018 con alcune anteprime ed ha debuttato ufficialmente il 31 di maggio, con una tenitura che si è protratta sino all’11 agosto successivo.
Notizia di poche settimane fa è che lo stesso Ryan Murphy produrrà una nuova versione cinematografica dello spettacolo per Netflix con gli stessi attori della produzione di Broadway.
“The Boys in the Band” è una opera teatrale del commediografo americano Mart Crowley, andata in scena per la prima volta al Theatre Four di New York il 14 aprile 1968, rimanendo in cartellone per 1.001 repliche sino al 6 settembre 1970.
Robert Moore curava la regia, mentre il cast comprendeva Kenneth Nelson (Michael), Peter White (Alan McCarthy), Leonard Frey (Harold), Cliff Gorman (Emory), Frederick Combs (Donald), Laurence Luckinbill (Hank), Keith Prentice (Larry), Robert La Tourneaux (Cowboy) e Reuben Greene (Bernard).
L’opera teatrale è stata definita «Una vera svolta teatrale, “The Boys in the Band” ha contribuito a scatenare una rivoluzione mettendo sul palcoscenico la vita di uomini gay – senza scuse e senza giudizi – in un mondo che non era ancora disposto ad accettarli pienamente». Inoltre, al suo debutto, ebbe sorprendenti successo e consenso di critica e pubblico. Molti furono i personaggi famosi che non persero l’occasione di vedere in scena i nove ragazzi omosessuali della band di Mart Crowley. Tra questi Marlene Dietrich, Groucho Marx e lo stesso sindaco di New York, John Lindsay.
Per capire la portata del successo dei Boys non si dimentichi che stiamo parlando della fine degli anni Sessanta e che il movimento omosessuale americano non avrebbe iniziato le proprie battaglie che l’anno successivo, nel 1969, in seguito ai disordini alla Stonewall Inn di New York.
Nel 1970 la commedia fu portata sul grande schermo dal regista William Friedkin, utilizzando il cast originale di Broadway. In Italia il film debuttò nell’ottobre del 1970 con il titolo “Festa di compleanno per il caro amico Harold”.
TRAMA – In un appartamento su due piani all’altezza della 50th a New York un gruppo di amici omosessuali ha organizzato una festa di compleanno per Harold, che compie 32 anni.
La storia comincia con l’arrivo a casa di Michael, il padrone di casa, di Donald e via via degli altri invitati, Larry, Hank, Bernard e Emory.
A sorpresa, però, si presenta anche Alan, un vecchio amico dei tempi del college di Michael, a New York per lavoro, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Alan rimane coinvolto, suo malgrado, in un crescendo di bevute, screzi, battute pesanti che culminano con l’arrivo di un giovane midnight cowboy – una marchetta assoldata come regalo di compleanno – e infine di Harold, il festeggiato. Ed è proprio quando l’atmosfera si è fatta elettrica che Michael costringe tutti i convenuti a partecipare a un gioco che si rivela brutale per molti di coloro che vi prendono parte. Ma non sarà lui ad essere il vincitore della serata.
I biglietti saranno acquistabili sia presso la biglietteria del teatro che sul circuito Vivaticket. Per prenotare inviare una mail a [email protected].