Il nome corretto che darei al covid-19 è il “VIRUS DELLA VERITA'”
Per dirla in termini tanto cari a noi amanti dello spettacolo, potremmo semplicemente ammettere che finalmente si sono accesi i riflettori su un settore fantasma che calca i palcoscenici con sudore, passione e determinazione nell’assoluta noncuranza delle istituzioni che, anche in questa situazione di totale emergenza, hanno mostrato totale indifferenza verso il mondo dell’intrattenimento, classificandolo forse come un settore inutile
Prima che il sipario si chiuda definitivamente, dobbiamo cogliere l’occasione per far sentire la nostra presenza e far comprendere la nostra funzione in quel tanto blasonato tessuto sociale di cui si parla tanto in questi giorni.
Tutto parte dalle scuole di danza.
Lì si formano le étoile e i ballerini di domani, ma non solo: è la culla degli adulti che verranno, quelli che devono aver ben chiaro che i risultati si ottengono con determinazione, sacrificio e rinunce! Nella società Smart, la danza è un’arte che ancora richiede il giusto tempo per far sbocciare talenti e qualità umane.
Basta aprire i giornali, leggere i vari decreti per rendersi conto che nulla è riservato a noi, perché noi SIAMO IL NULLA, ibride realtà fantasma a cavallo tra sport e cultura.
Non conta il fatto che, per metterla sul piano economico tanto caro a chi decide, il nostro settore muova 10 miliardi di euro all’anno tra scuole, sartorie e commercio al dettaglio, comunicazione, eventi ecc.
E che dire del piano umano? Potrei dilungarmi per ore, ma uso le parole di chi certo è più autorevole di me:
“Danzare fino a cancellare le tracce al suolo, le parole in aria. Danzare per riscrivere il mondo.” (Fabrizio Caramagna)
Il virus della verità sta mettendo in ginocchio realtà come la mia… fatta di quasi un ventennio di fatiche, di vacanze rinviate, di tempo sottratto ai miei figli e di grossi investimenti economici che mi impegneranno ancora per i prossimi otto anni; sino ad ora anche io come molti miei colleghi, mi sono fregiata del titolo di portatrice della bandiera della passione e dell’amore per la danza e in senso più lato per l’arte, fermamente convinta si tratti di qualcosa a cui l’essere umano non può rinunciare.
Ma ad oggi devo fare i conti con una realtà che fa male…. non amo i vittimismi anzi!
Sono molteplici i lati positivi di questa vicenda, in primis a livello ambientale e, se vogliamo spirituale; avevamo toccato il fondo, è innegabile
Dobbiamo reinventarci: ed è così che le piattaforme brulicano di lezioni on line, benissimo! Tutto pur di non scomparire dalla vita grigia a cui sono stati costretti milioni di bambini e adolescenti… però abbiamo bisogno di qualche risposta, di qualche aiuto concreto, di qualcuno che si faccia realmente portavoce di questo settore.
È normale secondo voi che a saltare potrebbero essere le scuole più grandi? Quelle che si sono maggiormente esposte facendo enormi investimenti su strutture a norma e avvalendosi di collaboratori di livello e professionalità tali da avere evidentemente rimborsi cospicui?
È normale che chi ha investito in qualità rischi di non aprire più la porta del proprio centro?
Io non voglio l’elemosina, promesse di soldi che mai arriveranno…voglio soluzioni concrete che ci consentano di riaprire in sicurezza e con il sostegno che meritiamo da parte delle istituzioni.
Voglio poter essere certa di riaprire quella porta e non sentire più quell’incertezza che ho dentro ogni volta che uno dei nostri bambini mi domanda quando ritorneremo in sala…
Il Virus della verità se ne andrà presto…ne sono certa…. ma non permettiamo al nostro sipario di calare per sempre.