Anche questa settimana la nostra rubrica festeggia: sarà innegabilmente il mese di dicembre così ricco di avvenimenti festosi che contagia anche Finché c’è tango c’è vita che, se settimana scorsa faceva gli auguri proprio al tango stesso nella celebrazione dell’11 dicembre, oggi festeggia il compleanno di un grande uomo, un uomo che sa parlare alla gente col cuore e che sa appianare e sanare differenze e divisioni.
Un uomo di cui ieri, 17 dicembre, è stato l’81esimo compleanno: Papà Francesco il tanguero argentino più amato in Italia e nel mondo; sicuramente nelle milonghe o nelle strade è stato organizzato e ballato un tango in suo onore.
La passione per il ballo e in particolare per il tango è stata una delle prime cose che ci ha colpito di Francesco anche perché siamo abituati, in maniera errata, a pensare ai “religiosi” come persone lontane dall’arte in generale e dal ballo soprattutto, che per molti conserva un che di peccaminoso, dimenticandoci quanto invece nella storia della religione sia molto presente la danza come rito propiziatorio o semplicemente come elemento di gioia e di festa.
Chi non ha provato a immaginare Francesco giovane e spensierato in una sala da ballo, impegnato in un tango, abbracciato a una bella donna, così come ha raccontato di aver fatto nella sua vita giovanile?
E della passione per il ballo aveva già parlato quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, confidando a Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti nel libro-intervista Il Gesuita:
“Il tango mi piace moltissimo. È una cosa che mi nasce da dentro. Lo ballavo da giovane, anche se preferivo la milonga”.
Certo non ci sorprende che Francesco amasse la milonga: briosa, decisa e scherzosa, coi piedi ben cadenzati a terra come è lui stesso!
Recentemente il Pontefice è tornato sul tema del ballo nel libro Papa Francesco risponde ai bambini, raccolta di domande inviate al Papa dai piccoli e delle sue risposte.
A un bimbo albanese di 6 anni, che gli ha chiesto se gli piacesse ballare, Francesco ha risposto che è sempre stata una sua passione, fin da piccolo:
“Mi piaceva stare insieme con altri bambini, giocare, fare la ronda, il girotondo, ma anche ballare le nostre danze tipiche dell’Argentina. Mi divertivo molto, una volta cresciuto, poi, ho conosciuto il tango, mi piace tanto, ballare è esprimere gioia, allegria”. Oppure ritrovarla aggiungiamo noi che ben conosciamo il potere terapeutico della danza e del tango in particolare.
Pare che Francesco quando si alza molto presto la mattina canti il tango. Mentre si fa la barba ascolta musica e canta il tango. Ada Falcon è la sua cantante preferita, voce intensa e suggestiva, donna che aveva stregato e sposato Francesco Canaro, molto amica di Gardel e di Discepolo: Ada incise centinaia di dischi tanto da essere stata definita l”’Imperatrice del tango”.
Un omaggio a una donna tanguera quindi da parte di Papa Francesco che nel panorama delle voci maschili per antonomasia del tango, sceglie una donna! E anche in questo si dimostra uomo contro corrente!!
In un’intervista di un paio di anni fa a chi gli chiese se amasse di più D’Arienzo o Pugliese, rispose senza indugio: “Pugliese”, scegliendo quindi la profondità della melodia dei brani senza tempo del compositore e direttore d’orchestra di tango forse più onorato a Buenos Aires, non solo per le immense qualità artistiche che coniugano sentimento popolare e creatività d’avanguardia, ma anche per l’alto profilo della sua figura, per l’impegno umano e politico pagato più volte col carcere.
Le ragioni del suo successo risiedono nella grande capacità di tenersi sempre al passo col sentire del paese e nella sua infinita creatività: “Il mio maggiore maestro è stato sempre il paese”, dichiarò Pugliese, così come il miglior maestro di tutti noi è sempre la vita, che noi tangueri amiamo cadenzare coi passi del nostro amato ballo.
Tanti Auguri Francesco per i tuoi 81 anni di vita, che l’amore per il popolo sia sempre il tuo stile di ballo!
Come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!
Un abbraccio!