TORUK – Il primo volo, il nuovo show del Cirque du Soleil

di Giada Feraudo
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Ispirato al celebre film campione d’incassi Avatar, di James Cameron, il nuovo show del Cirque du Soleil, dal titolo TORUK – Il primo volo, è approdato in Italia.

Toruk è un racconto mitologico che si ambienta centinaia di anni prima rispetto agli eventi narrati in Avatar, dunque precedente all’arrivo degli umani su Pandora, un satellite che è una sorta di luna orbitante intorno ad un pianeta gassoso chiamato Polifemo, nel sistema stellare Alfa Centauro, il più vicino al nostro Sole.

Le vicende sono raccontate da un cantastorie appartenente ai Na’vi, un popolo che vive in simbiosi con la Natura, nella convinzione che tutti gli esseri viventi siano in qualche modo connessi fra loro. Quando una catastrofe naturale minaccia di distruggere il sacro Albero delle Anime, Ralu ed Entu, due ragazzi Omatikaya in procinto di raggiungere la maggiore età, decidono coraggiosamente di risolvere la situazione. Dopo aver scoperto che Toruk è l’unico in grado di aiutarli e salvare l’Albero delle Anime, i due protagonisti partiranno assieme al loro nuovo amico Tsyal verso le vette delle Montagne Galleggianti per trovare il potentissimo predatore rosso e arancione che governa il cielo di Pandora. La profezia si compirà quando un’anima pura emergerà dai diversi clan per cavalcare Toruk per la prima volta e salvare la tribù Na’vi da un terribile destino.

Utilizzando immagini e proiezioni all’avanguardia, creature animate e una messa in scena accompagnata da musiche cinematografiche incalzanti, il Cirque du Soleil associa il suo stile inconfondibile all’immaginario creato da James Cameron, trascinando gli spettatori in un mondo onirico e fantastico.

Questa esperienza live a 360° è resa possibile soprattutto grazie alla bravura dei registi e innovatori nel campo delle tecniche multimediali Michel Lemieux e Victor Pilon, che sono anche gli autori dello show. Le proiezioni multimediali evocano il paesaggio di Pandora in tutto il suo splendore, con le sue lussureggianti foreste, il santuario degli animali e gli incantevoli paesaggi, mentre gli effetti speciali su larga scala quali l’eruzione del vulcano e le onde marine creano un ambiente di estremo impatto per gli spettatori, talvolta oltrepassando la scena ed estendendosi sopra la platea, in modo da dare al pubblico la sensazione di essere in quel preciso momento proprio sul pianeta Pandora e non soltanto di osservarlo dall’esterno.

Come spiegano i creatori dello show, una delle sfide più grandi è stata quella di immaginare come rendere credibile il popolo Na’vi nel proprio ambiente naturale, soprattutto attraverso le movenze, nucleo da cui ha preso forma l’idea di sviluppare, per Toruk, un linguaggio acrobatico totalmente differente da quello che gli artisti del Cirque du Soleil utilizzano come tratto distintivo. Il risultato finale voluto dal team creativo era quello di convogliare la forza, la fisicità e l’agilità dei Na’vi in un ambiente, quello di Pandora, in cui la gravità è meno forte rispetto a quella terrestre. Anche il pavimento del palcoscenico è stato adeguato alle necessità performative grazie a particolari superfici che permettono agli artisti di eseguire gli elementi tecnici con un rimbalzo molto amplificato.

Anche i direttori e creatori della colonna sonora, Bob & Bill, hanno lavorato al fine di costruire un nuovo linguaggio musicale che permettesse di catturare le vibrazioni di Pandora, e per fare ciò hanno registrato i suoni naturali del bosco, restando il più possibile vicini a quelli che sono i rumori della natura. Invece di utilizzare schemi ritmici tradizionali i compositori hanno trasformato in musica oggetti e fenomeni naturali quali passi sulle foglie secche, rami spezzati, vento fra le foglie… Molti dei suoni registrati nel bosco sono stati usati allo stato grezzo, senza alcuna elaborazione in studio.

TORUK – Il primo volo, è attualmente in scena a Torino, al Pala Alpitour, dove resterà in replica fino a domenica 18 novembre, per poi spostarsi, dal 22 al 25 novembre, all’Unipol Arena di Bologna.

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