“Tutti parlano di Jamie” debutta al Teatro Brancaccio

Un nuovo musical che racconta qualcosa di diverso affinché molto cambi

di Alessandra Colpo
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Dopo 3 anni di gestazione è finalmente arrivato il momento che l’Italia conosca questa nuova storia. In questo il DDL Zan ha sicuramente contribuito a spingere perché la storia di Jamie potesse mettere le radici anche da noi.

Tutti parlano di Jamie” non è lo spettacolo di un ragazzo che vuole fare la drag queen, è la storia di un ragazzo che decide di indossare un vestito che tutti considerano da donna e lo fa senza che nessuno gli debba rompere le scatole. “Tutti parlano di Jamie” è un manifesto di unicità.

Presentato mercoledì in conferenza stampa, il nuovo musical “Tutti parlano di Jamie” in versione ufficiale tutta italiana debutterà l’8 marzo al Teatro Brancaccio di Roma.

Tutti parlano di Jamie è il musical del momento!
Tratto da una storia vera e dal documentario della BBC Jamie: Drag Queen at 16”, nel 2017 il musical debutta nel West End, all’Apollo Theatre di Londra. Da quel momento in poi è un continuo successo di pubblico e critica: oltre 1000 recite consecutive con più di 700.000 spettatori, con produzioni in tutto il mondo: Londra, Tokyo, Seul, Los Angeles, Sydney, per poi diventare anche un film.

LA TRAMA

Abbandonato dal padre, che non vuole più saperne di lui e della ex moglie, Jamie vive una vita serena e spensierata nella tranquilla e umile Sheffield, città industriale inglese. Va a scuola, come tutti i ragazzi della sua età, ma a differenza di questi, Jamie ha un sogno ambizioso: diventare una Drag Queen. Appoggiato dalla madre Margaret, dalla sua migliore amica Pritti e da un mentore alquanto particolare (HugoLoco Chanelle), Jamie scopre il gusto della libertà: la libertà di essere normali. Tra una professoressa un po’ dura (Miss Hedge), una “zia” pazza (Ray, la migliore amica della mamma), il bullo della scuola (Dean) ed una classe piena di compagni pazzi e iperattivi, Jamie si avvierà al ballo di fine anno con una sola idea in mente: presentarsi come la migliore e più reale versione di sé, distruggendo convinzioni e costrizioni, abbattendo il muro più alto e duro di tutti, quello del giudizio.

CHI E’ JAMIE?

Jamie è una stella pronta ad esplodere. Vuole liberarsi dei suoi problemi, sconfiggendo pregiudizi e maldicenze. Jamie non è solo uno studente “diverso”, ma un concetto, un seme, un’idea che vuole e deve installarsi nella mente di tutte le persone.
Jamie è un ragazzo normale e tutti quelli che vorrebbero farlo sentire diverso, perdono.
Jamie non vuole sbandierare il suo orientamento sessuale.
Jamie vuole solamente essere libero di indossare abiti che lo rappresentino: abiti considerati femminili. Non ha paura della gente e di quello che potrebbe pensare.
Jamie combatte i bulli col sorriso. Jamie vince i pregiudizi col sorriso.
È solo un ragazzo che vorrebbe indossare abiti femminili… e nessuno dovrebbe impedirglielo.

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E a indossare i panni di Jamie Campbell sarà Giancarlo Commare, ha conquistato il cuore del pubblico con la serie tv “Skam Italia”. Siciliano di nascita ma romano di adozione, forse non tutti sanno che ha una formazione anche da ballerino e una gran bella voce che è stata apprezzata in una famosa puntata di “Skam”, quando ha intonato una versione acustica di “Creep” dei Radiohead.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone, persone in piedi e il seguente testo "TUTTI PARLANO DI GIANCARLO COMMARE JAMIE TUTTI PARLANO DI MUSICAL MUSI"

Non è la prima volta che Giancarlo interpreta un ruolo queer. Lo avevamo già visto nel film “Maschile Singolare”, ma l’8 marzo lo vedremo salire sul palco con i tacchi in una versione assolutamente inedita.

“Tutti parlano di Jamie” è na produzione di ALESSANDRO LONGOBARDI, VIOLA PRODUZIONI e OTI – Officine del Teatro Italiano in associazione con NICA BURNS

Le musiche e le orchestrazioni sono di Dan Gillespie Sells, con un libretto di Tom Macrae da un’idea originale di Jonathan Butterell.
Le scene sono a cura di Alessandro Chiti, i costumi di Francesca Grossi, mentre la direzione musicale è curata da Dino Scuderi.
Supervisione artistica e coreografie di Laccio. Adattamento e regia di Piero di Blasio.

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