Tutti pronti a tornare sull’Isola che non c’è: “PETER PAN – Il Musical” arriva a Milano

di Alessandra Colpo
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Un successo lungo 12 anni con all’attivo più di 800 mila spettatori e una colonna sonora d’eccellenza creata da Edoardo Bennato, che ha portato la co-produzione Show Bees e NewStep a varcare i confini italiani in direzione estero.
“PETER PAN – Il Musical”
, per la regia di Maurizio Colombi e distribuito da Show Bees e Sa Và e con la partnership di Rai Radio2, arriva al Teatro degli Arcimboldi dall’8 al 13 gennaio.

Rock, letteratura e filosofia: “PETER PAN – Il Musical” riunisce nei suoi 160 minuti i magici personaggi nati dalla mente di James Matthew Barrie che con “Peter e Wendy”, romanzo del 1911 ambientato negli stupendi giardini di Kensington, ha creato un mito ancora oggi attualissimo capace di toccare tante sfere della nostra società: da quella psicologica a quella filosofica, entrando nel mondo della letteratura e in quello della musica con Edoardo Bennato e il famosissimo album “Sono solo canzonette”, che ha consacrato Peter Pan e tutto il suo mondo nell’olimpo della musica italiana.

“Per me è un sogno che si avvera. Inseguivo questo momento dal 1980, quando uscì il mio LP su Peter, o forse ancora prima, da quando avevo sei anni e i miei genitori mi portarono a vedere il film della Disney. Quando misi in musica la fiaba di Pinocchio, parlo del 1977, e di “Burattino senza fili”, credevo che sarebbe stato facile trasformarlo in Musical.
Lo credevo anche con la favola inglese “Sono solo canzonette”, poi con la favola tedesca del pifferaio magico di “È arrivato un bastimento”.
Oggi “PETER PAN – Il Musical” è una realtà, continua con successo le sue repliche nei teatri Italiani. Io però, che non smetto mai di sognare, insieme a Jono Manson (cantautore Americano) ho adattato le canzoni alla lingua inglese e sono al lavoro per portare il mio Peter Pan in giro per il mondo.”

Edoardo Bennato

“Il rock di Capitan Uncino”, “La fata”, “Viva la mamma” fino a “L’isola che non c’è” sono solo alcuni dei celebri brani parte integrante di questo Musical tutto italiano e di grande successo. La fiaba come racconto capace di ironizzare, capace di trasformare anche i personaggi più negativi in personaggi divertenti attraverso l’esasperazione dei difetti visti in chiave comica.
Spugna e tutta la ciurma sono grotteschi nella loro cattiveria, comandati da un pirata egocentrico e narcisista ma a tratti quasi misericordioso. Giacomo Uncino ossessionato dal tempo, rappresentato dal Coccodrillo che un giorno divorò la sua mano insieme ad una sveglia e che inesorabile, con il suo ticchettio, ricorda al Capitano l’incombenza della vecchiaia.
Non sono da meno i personaggi femminili: Wendy, Trilly e Giglio Tigrato eternamente innamorate del giovane Peter sono in realtà donne dalla forza incredibile capaci di sacrificare anche se stesse in virtù dei loro ideali. Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere mai, non cresce mai davvero ed è infatti sempre vivente che sia fiaba o realtà.

A dimostrare la sua eterna fama sono le 950 repliche che dal 2006 accompagnano “PETER PAN – Il Musical”, insignito di prestigiosi premi come il Premio Gassman e il Biglietto d’Oro Agis 2006/2007 e 2007/2008 e che hanno contribuito quest’anno al suo debutto all’estero. Nella sua versione inglese accanto allo stesso Bennato la firma di Jono Manson, cantautore, compositore e produttore discografico statunitense che con la sua forza di linguaggio universale ha la capacità di coinvolgere gli spettatori in uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan.

 Chi non ha immaginato almeno una volta guardando fuori dalla finestra di poter scorgere Peter Pan, Wendy, Gianni e Michele volare oltre la luna? Con “PETER PAN – Il Musical”, grazie ai suoi effetti speciali, vedrete Peter Pan volare davvero!
La vera forza di “PETER PAN – Il Musical” è proprio qui: essere in grado di coinvolgere adulti e bambini: da un lato rievocando spensieratezza e la magia della fantasia e dall’altro coinvolgendo i più grandi con la musica: ogni brano di Edoardo Bennato non è espressione di una semplice canzonetta, ma, al contrario, rappresenta la capacità del cantautore di raccontare i paradossi che ci circondano in modo sottile e sarcastico.

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