Si chiude brillantemente la prima maturità del liceo coreutico
“Convitto Pietro Longone-Accademia Teatro alla Scala”
Gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia scaligera chiudono brillantemente il loro percorso liceale al Liceo coreutico “Convitto Pietro Longone-Accademia Teatro alla Scala” (Via Vigevano 19). Si tratta della prima maturità del liceo fondato nel 2017, che prevede un percorso pensato su misura per gli allievi scaligeri, approvato dal MIUR, con un corpo docente formato da alcuni degli insegnanti della Scuola di Ballo (Tecnica della danza classica, Tecnica della danza contemporanea, Storia della danza, Storia della musica e Laboratorio coreografico) e dai docenti statali (Discipline letterarie, Disegno e Storia dell’arte, Filosofia, Storia, Matematica, Fisica, Lingua inglese, Religione).
Fra i 19 studenti, due conseguono l’ambito traguardo del 100 e lode, quattro quello del 100. Gli altri non sono da meno, molti fra 98 e 90.
Ad aggiudicarsi la votazione cum laude Matilde Colombo e Matteo Zorzoli, la votazione massima a Chiara Ferrara, Martina Marini, Daniele Bonelli, Giorgio Perego, 98 a Elisa Andrei Mitroi, Rebecca Nervi, Fulvio Zamagna e 95 a Priscilla Volpe.
Voti altissimi hanno premiato ragazzi che in questi mesi hanno saputo affrontare con coraggio l’isolamento imposto dall’emergenza sanitaria. Un isolamento a cui non sono affatto avvezzi, in quanto impegnati quotidianamente nelle sale da ballo e in scena, in costante contatto e vicinanza.
Anche i tradizionali banchi di scuola sono diventati “digitali” con la didattica a distanza, ma il tempo sospeso li ha portati a una maturazione ancora più profonda. Ne è scaturito un esame dove si sono distinti per l’accuratezza, l’originalità nonché per la brillantezza nell’esposizione.
Gli studenti hanno dovuto sostenere una maturità molto diversa a causa del COVID-19. Nessuna prova scritta in presenza, nessuna prova pratica di carattere coreutico, che da programma avrebbe dovuto essere parte integrante delle materie d’indirizzo (Tecniche della danza e Storia della danza). Solo una prova orale, articolata in diversi momenti, dalla discussione di testi letterari all’illustrazione di presentazioni multimediali.
Per quanto concerne la Storia della danza, a ciascun allievo è stato assegnato uno specifico argomento da approfondire e sviluppare in un elaborato scritto da consegnare preventivamente ai docenti e discutere in sede d’esame.
L’esperienza di PCTO (“percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”), se negli istituti superiori costituisce una porzione del programma didattico, per gli allievi della Scuola scaligera è una parte sostanziale del percorso di studi, che consiste nella costante partecipazione a spettacoli dal significativo carattere professionale. Tale esperienza si è tradotta in originali presentazioni multimediali che hanno permesso agli allievi di ritrovarsi almeno virtualmente sul palcoscenico nell’interpretazione di quei balletti classici e contemporanei che negli anni di formazione li hanno portati ad esibirsi nei teatri più prestigiosi, dal Teatro alla Scala al Piccolo Teatro di Milano.
Notevoli le dissertazioni nate dalle suggestioni evocate dalle immagini o dai testi sottoposti a prima vista dalla Commissione affinché gli studenti potessero compiere un viaggio trasversale fra le diverse materie, storia e tecniche della danza, discipline letterarie, storia della musica, storia dell’arte, filosofia e storia.
Infine, nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”, gli allievi hanno stupito la Commissione illustrando ciascuno la propria composizione coreografica nata in seno al progetto “For Small Spaces” voluto dalla docente di danza contemporanea della Scuola scaligera durante il lockdown: la creazione di movimenti coreografici in spazi ristretti.
Matilde Colombo, 19enne di origine svizzera, alla Scuola di Ballo da quando ne aveva 13, dopo aver ricordato i diversi ruoli da solista interpretati durante gli anni di formazione coreutica (da La Bayadère alla Fata Confetto dello Schiaccianoci), si è distinta sia nell’elaborato della materia d’indirizzo affrontando Il tema del doppio nel titolo-icona del balletto tardo-romantico Il Lago dei Cigni, sia nel percorso interdisciplinare che dalla suggestione data da un frammento dell’Enrico IV di Pirandello l’ha portata a toccare il tema della Dissoluzione dell’Io nel ‘900 nelle varie materie.
Matteo Zorzoli, 19enne di Pavia, alla Scuola di Ballo sin dal primo corso all’età di 11 anni, per la disciplina d’indirizzo ha affrontato nel suo testo con sorprendente profondità d’analisi Maschile e femminile: il genere e la danza fra balletto e danza contemporanea, mentre per la discussione interdisciplinare, partendo da un’immagine che ritraeva l’ingresso del Padiglione Italia durante l’Esposizione Universale di Parigi del 1937 e da una celebre citazione di Tacito (Italia et Roma caput rerum Urbs, numquam obscura nomina, etiam si aliquando obumbrentur: Italia e Roma capo del mondo, nomi non mai oscuri, benché talvolta s’adombrino) ha ripercorso il Novecento fra totalitarismi e propaganda, dando prova non solo di conoscere a fondo l’argomento, ma di saperlo anche declinare nelle diverse materie. Anche per Matteo, nel PCTO, un tuffo nel recente passato attraverso i ruoli di Drosselmeyer ne Lo Schiaccianoci e di uno degli Amici di Bim in Gaîté parisienne suite di Maurice Béjart.
Dal 15 giugno gli allievi sono tornati nelle sale della Scuola di Ballo in via Campo Lodigiano per riprendere a danzare, seppure mantenendo le distanze come impone l’attuale condizione. Il 23 luglio li attende un altro fondamentale traguardo, il Diploma finale. E poi, finalmente, la carriera professionale.
La Commissione d’Esame era formata da:
FABRIZIO ZAMERO – italiano
LUCA PERCETTI – storia e filosofia
ANNA NUFRIO – storia dell’arte
PAOLA VISMARA – tecniche della danza (femmine)
LEONID NIKONOV – tecniche della danza (maschi)
MARIA FRANCESCA PEDRONI – storia della danza
ANDREA MASSIMO GRASSI – storia della musica
RAFFAELE D’AMBROSIO – Presidente di Commissione
Il progetto “For small spaces” è stato ideato da EMANUELA TAGLIAVIA, docente di danza contemporanea della Scuola di Ballo dell’Accademia.