Finché c’è tango c’è vita ha respirato molto l’aria artistica che circola per Milano in questo periodo dell’anno! La Settimana del Design si è conclusa dopo 7 giorni pieni di stimoli colorati, dalle forme inusuali, connotati da una voglia di sorriso.
Design vuol dire arte, fantasia, creatività, associato a un concetto di eleganza e di stile: raramente vedremo un oggetto, un’opera d’arte da design poco elegante e lo stile ne sarà sempre la cartina di tornasole.
Stile è un termine complesso, dai molti significati e ambiti applicativi. In antichità lo stilus era la penna con cui si scriveva sulle tavolette cerate incidendole, diventando così sinonimo di bello scrivere, bella parola. Stile letterario è infatti la prima accezione che ci viene alla mente, seguita poi da tutto quello in cui travasare un concetto di eleganza e di personale interpretazione e sensibilità soggettiva. Ciò che ci rende unici è il passaggio indispensabile per trovare e avere il nostro modo.
Lo stile nella danza non ha bisogno di presentazione. A parità di tecnica, sicuramente ci affascinerà maggiormente il ballerino che ha una sua particolare eleganza, una sua forma espressiva.
Credo che lo stile sia l’interiorizzazione di tutto ciò che per apprendimento, cultura, sensibilità, abbiamo fatto nostro dopo un lungo “ ruminare” inconscio quando, finalmente digerito tutto quanto, appare il nostro modo di parlare, vestirci, camminare, ballare o più semplicemente di essere.
Il tango ha i suoi stili: canyengue, forse il più antico, orillero, che ha origine nelle strade dei quartieri operai, milonguero, caratterizzato dal contatto stretto delle parti superiori dei ballerini, salon, tango nuevo, escenario o da palcoscenico. Io non amo particolarmente queste suddivisioni: preferisco tenere in considerazione lo stile della persona più che le categorie citate.
Avere stile è difficile: puoi essere un perfetto esecutore tecnico, un tanguero dai mille giochi di piedi o una tanguera dai mille adornos e non averlo, non comunicare nulla di personale a chi ti sta osservando. Nessuno ti contemplerà mai con gli occhi sgranati se non hai un tuo stile!
Mi piace dare un taglio ulteriormente artistico a questo nostro articolo di oggi e fermarci a contemplare le tele affascinanti di Fernando Botero dedicate al tango. Certo non ritraggono la perfezione tecnica, ma rappresentano uno stile unico, completamente personale di questo pittore e scultore colombiano che ha fatto della rotondità delle forme e della vivacità dei colori, il suo tratto distintivo. Nel ritrarre i suoi ballerini di tango ha saputo renderne la voluttà, l’erotismo, immortalando così uno stile di tango che prescinde dalla perfezione del corpo.
Botero ha dedicato più di 30 opere al tango perché affascinato da questo ballo e soprattutto incantato dalla voce di Carlos Gardel che ha trovato la morte proprio in Colombia, a seguito dell’incidente aereo all’aeroporto di Medellín.
Da quel momento quella cittadina, dove lo stesso Botero era nato, è diventata il simbolo di uno dei principali festival del tango nel mondo. Le tele del pittore sono il grande omaggio a Gardel!
I ballerini di tango di Botero hanno talmente tanta eleganza e proprio stile che sono inconfondibili nel nostro immaginario che spesso non ha bisogno di troppo sforzo per vederli metaforicamente ballare davvero!
E Finché c’è tango c’è vita li fa ballare davvero i ballerini di tango di Botero, grazie a una coppia di artisti versatili come Selene Gamba e Alessandro Antonucci, pittore, ballerino e maestro di tango dallo stile squisitamente personale.
Selene e Alessandro, sempre alla ricerca di interpretazioni nuove e diverse per esprimere il loro talento, hanno creato una coreografia in cui impersonano i protagonisti dei famosi quadri. Trasformandosi fisicamente grazie a un ingegnoso sistema ad aria che li fa apparire enormi, indossano abiti ricreati appositamente copiandoli dalle tele, e improvvisano una divertente milonga.
Oltre all’omaggio al pittore nel farlo rivivere sul palcoscenico, dimostrano quanto il tango sia un ballo sicuramente utile fisicamente ma soprattutto psicologicamente per sicurezza e autostima personali: non contano le misure fisiche, ma sono importanti altri elementi come grazia, tecnica, leggerezza, sorriso, capacità di mettersi in gioco, allegria e naturalmente …stile!
Buona visione:
https://m.youtube.com/watch?v=IJAZA1MeWmw
E come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!
Un abbraccio!