La prestigiosa mostra del Cinema di Venezia ha omaggiato la regina della televisione italiana a ormai due mesi dalla sua scomparsa.
Giovedì 9 settembre presso lo Spazio Incontri Venice Production Bridge dell’Hotel Excelsior, si è tenuta la cerimonia di premiazione del “Sorriso Diverso Venezia Award”, Premio collaterale ufficiale della 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
A Raffaella Carrà è stato riconosciuto il Premio alla Carriera, ritirato dal suo compagno di una vita, Sergio Iapino. Un omaggio alla sua ricca carriera cinematografica, forse quella meno conosciuta della Carrà, icona di stile celebrata in tutto il mondo per la sua capacità di incantare intere generazioni attraverso la musica e la televisione. Ma l’artista recentemente scomparsa ha segnato innumerevoli successi anche sul grande schermo, al fianco dei più grandi nomi del cinema italiano, da Mastroianni a Tognazzi, da Monicelli a Blasetti, passando con disinvoltura dai ruoli leggeri della commedia a quelli di maggior impatto sociale.
All’evento erano presenti, oltre a Diego Righini e Paola Tassone – rispettivamente presidente e direttore artistico del Premio – anche il Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, il Presidente della Biennale Roberto Cicutto e il regista Sergio Iapino.
Madrina della cerimonia, l’attrice, cantante e conduttrice Arianna, da sempre vicina ai temi della solidarietà e dell’impegno sociale.
A Venezia è stato anche presentato il progetto del musical tratto dal film che Raffaella aveva amato: “Ballo Ballo”.
Valeria Arzenton, la produttrice, aveva acquistato i diritti del film spagnolo per trasformarlo in un grande spettacolo teatrale:
«Abbiamo bisogno di nuovi colori, i teatri devono ricominciare a far sognare – ha detto – un sogno che non poteva che cominciare con una donna che ha fatto la storia non solo dell’Italia. Un’icona libera e rivoluzionaria che merita sempre un palco nuovo.»
Ambientato negli anni ’70, “Ballo Ballo” è una storia d’amore leggera e coinvolgente, al ritmo delle più celebri e amate canzoni di Raffaella, usate come vere e proprie parti della trama.
«Un racconto fedele della conquista culturale e sociale delle donne – ha spiegato Arzenton il 7 settembre in conferenza per la presentazione e sul red carpet della Sala Grande – È stata ottenuta anche grazie alla determinazione di chi, controcorrente, ha sfidato un ingessato bigottismo diffuso. Lo spettacolo è un flusso costante di canzoni e colori brillanti che contrastano il grigiore della censura degli anni ’70: lo guardi e ti senti felice. Il nostro scopo è proprio questo, creare felicità e portare il sorriso. Il miglior antidoto sociale dopo tanto distanziamento e lunghi mesi di palcoscenici chiusi».
Commosso il ricordo della Carrà, vera musa ispiratrice dell’intero progetto.
«Non posso non pensare che il caso ha fatto nascere il progetto, con l’accordo tra noi e la Spagna, pochi giorni prima della inaspettata scomparsa della Carrà. Questo ci porta ad avere una fortissima responsabilità perché vogliamo riuscire a trasferire su un palcoscenico tutte le emozioni che Raffaella sapeva dare al suo pubblico».
Il musical partirà nel 2022 per arrivare in tutto il mondo, come c’era arrivata Raffaella.