Finché c’è tango c’è vita ha parlato spesso di radici, intese come le nostre origini più profonde, i nostri legami più ancestrali, e ha cercato di dare uno sguardo anche a quella che oggi è la perdita delle proprie radici sia da parte dei popoli costretti all’immigrazione, sia da parte di noi europei ormai “personaggi in cerca d’autore”.
Quando si balla tango è importante “sentire il pavimento” e scambiare energie dinamiche con esso: il “piso” è il simbolo della terra, delle radici che andiamo a ricercare coi nostri passi di danza.
Quanto restare legati alle proprie radici o al proprio stile di tango e quanto sperimentare nuovi sentieri o nuovi stili di ballo, è scelta di ognuno di noi; certamente oggi nel tango possiamo avvicinarci a molti stili che innovano il senso più antico di questo ballo.
Tanti ballerini famosi cercano di dare una nuova visione del tango: pensiamo alla splendida performance dei nuovi campioni di tango argentino di quest’anno per esempio, quasi felliniani nella loro interpretazione.
Ben vengano naturalmente le novità, ma a volte forse la vera novità può essere tornare a quello che si è lasciato dietro alle spalle e che abbiamo dimenticato e quindi tornare a riconoscere le proprie radici che potranno forse sembrarci nuove!
E in questo importante tema si inserisce il nuovo spettacolo di Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero, che però ci farà attendere un paio di mesi prima della sua rappresentazione in Italia.
Perché dunque parlarne adesso?
Perché Miguel e Daiana – chissà, forse sono proprio loro le radici del nostro tango metropolitano! – lasciano la nostra città milanese per qualche mese per tornare a Buenos Aires , alle loro radici, per meglio immedesimarsi nella forza e nell’emozione antica del tango, per preparare e far debuttare il nuovo spettacolo dal titolo Tango Raices.
Per festeggiare la loro partenza per Buenos Aires e salutare i loro amici lombardi e non solo, sabato sera alla milonga milanese CHE BAILARIN si è svolta una serata dal ritmo travolgente grazie alla partecipazione straordinaria del bandoneonista Osvaldo Barrios e del pianista Hernan Fassa in concerto. Musica dal vivo e danze fino a tarda notte per l’arrivederci alla coppia tanguera per eccellenza cui tanto siamo legati. Sono un po’ le nostre radici tanguere che vediamo andare via !
Che cosa possiamo sapere in anteprima del nuovo show di Miguel e Daiana?
Lo spettacolo è un viaggio nella storia del tango.
Si parte dalla potenza selvaggia degli indios del Nuovo Mondo, per poi esplorare il folklore delle serate intorno al fuoco dei gauchos delle pampas sudamericane.
Le prime immagini sono potenti, nuove nella loro tradizione: i personaggi rappresentati risultano misteriosi, i tamburi che risuonano richiamano ritmi ancestrali, le bolas che vengono roteate con arte durante la danza, ci fanno immaginare il loro antico utilizzo di arma da caccia mentre volteggiano nell’aria con movimenti circolari vorticosi.
Dalle profonde origini, si sviluppa poi il tango, come il ballo della gente di Buenos Aires, dei compadritos, di italiani, francesi, tedeschi, russi, che si incontrano in balere e cortili, tra povertà, giovinezza e speranza. E finalmente l’eleganza, la passione controllata, la carica di emozioni del tango contemporaneo.
Lo spettacolo vedrà in scena, oltre a Miguel e Daiana, 16 ballerini e 5 musicisti, che si muovono su una scenografia di video, per accompagnare il viaggio del tango, dalla Pampas alla città, dal bianco e nero al colore.
Ideatore e coreografo di Tango Raices è Miguel Angel Zotto che con la sua professionalità di oltre 35 anni cura in ogni dettaglio lo spettacolo di cui è l’anima creatrice.
Come ogni grande uomo, accanto a lui una grande donna che lo sostiene e lo accompagna da anni col suo sorriso dolce e la sua giovane determinazione, bravura e bellezza: Daiana Guspero.
Curiosi del nuovo spettacolo?
Ecco il link di cinque minuti che ci fanno entrare in questo magico mondo che da febbraio 2017 sarà in scena nei grandi teatri italiani!
https://m.youtube.com/watch?v=iyqvhsrTTv8&feature=youtu.be
Come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!
Un abbraccio.