“Vivi, Balla, Ama”: Raices, il nuovo spettacolo Miguel Angel Zotto

di Vittoria Maggio
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Balla, Vivi, Ama” così si legge sul comunicato stampa di Raices il nuovo spettacolo di Miguel Angel Zotto; “Danziamo, danziamo, altrimenti siamo perduti” ammoniva Pina Bausch, un’altra artista visionaria che ha lasciato il segno nella storia della danza.

Il tango e la danza come messaggio di preservazione della vita dunque!

Miguel Zotto, l'”angelo” moderno del tango argentino arriva finalmente in Italia per la sua tournée europea al Teatro degli Arcimboldi di Milano venerdì 10 febbraio 2017, dopo il debutto mondiale al Teatro Lola Membrives di Buenos Aires che ha fatto registrare il tutto esaurito.

Il titolo è già impresionante, total, fatal, si direbbe in spagnolo, ti colpisce subito, ti arriva dentro e inizia a scavare nelle tue radici.

Lo spettacolo è totalmente inedito e innovativo: ideato, coreografato e interpretato dallo stesso Miguel Angel Zotto, affiancato da Daiana Guspero, compagna sul palco e nella vita, e mamma delle loro due gemelline,  potenziali nuovissime radici per il tango di domani!

La compagnia conta più di venti artisti: 5 musicisti, diretti dagli italianissimi fratelli  Antonio e Nicola Ippolito, in arte Tango Sonos, e 16 ballerini – tra cui i gauchos della Pampa Argentina e l’Indio Olegui Atucà Guaranì, il Figlio del Vento che con la sua arte si batte da trent’anni contro i crimini commessi ai danni degli indigeni della foresta amazzonica.

In scena danzano le radici, la forza, l’emozione, la storia: il vecchio e il nuovo mondo si incontrano nella potenza selvaggia degli Indios, il folklore dei gauchos, le serate intorno al fuoco nella pampas sudamericana; i personaggi sono misteriosi, i tamburi scandiscono i ritmi ancestrali dell’uomo, le bolas nelle mani dei gauchos volteggiano vorticosamente nell’aria, ricordando l’antico utilizzo come arma da caccia.

Si parte così dalle profonde radici, nascoste come lo sono quelle  di una pianta: si estirpano, si sradicano dal “ vaso” di origine e si ripiantano in un nuovo terreno, mescolandosi a nuova terra per dar vita a nuova pianta.

Si  giunge così al tango, il ballo della gente di Buenos Aires, dei compadritos, dei migranti Italiani, Francesi, Tedeschi, Russi che s’incontrano  nelle balere e nei cortili, tra polvere e povertà per arrivare poi all’eleganza, la passione controllata, la carica che solo il Tango Argentino può donare.

Raices Tango non è solo un viaggio nella storia della danza argentina, ma è molto di più.

Non so se Miguel Angel  Zotto, artista geniale e visionario, avesse già in mente quanto il suo nuovo spettacolo potesse essere letto in chiave non solo moderna, ma di profonda attualità.

In scena porta ideali di accoglienza e libertà, amore, cultura, rispetto per ogni essere vivente, in un mondo dove oggi come allora le differenze si guardano in faccia, in una variegata commistione di popoli e lingue, religioni e valori.

Il teatro assume ancora una volta una delle sue funzioni principali: essere metafora di vita, far vedere con le emozioni del gioco dell’arte, quello che con gli occhi non si vuole vedere. Immedesimazione, riflessione, finzione teatrale e vita reale, metateatro non voluto ma accaduto, passando per lo shakespeariano “All the world’s a stage” e viceversa.

Nell’Argentina di inizio ‘900 le differenze sì incontravano, oggi invece nel mondo le differenze  si scontrano con la conseguente perdita di radici per tutti quanti: tutti noi compresi, perché nello scontro muore un pezzo, una parte  di tutti.

In questa potenziale e lenta distruzione di valori cardini dell’umanità, possiamo ancora combattere attivamente e i primi esempi sono sulle pagine dei nostri quotidiani: dal museo Moma di New York, al nuovissimo spot della birra Corona, dalle iniziative sociali di Google e Starbucks.

Raices Tango per me può essere allineato a tutto questo, interpretato anche su questo piano di lettura e sentire dei fatti di oggi. Non so se Miguel Anguel Zotto sia d’accordo col mio pensiero, certo io sono d’accordo col suo:

 “…  Il tango è una musica che offre sentimento, nostalgia, passione, quindi identità. Abbiamo fatto dodicimila chilometri sull’oceano per arrivare qui: questo è il tango…”

Raices Tango: più che uno spettacolo, una vera e propria filosofia di vita basata sull’integrazione delle diversità!

E come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita! 

Un abbraccio!

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